Napoli, un testimone ha rivelato
il nascondiglio dei due Van Gogh
rubati al museo di Amsterdam

Napoli, un testimone ha rivelato il nascondiglio dei due Van Gogh rubati al museo di Amsterdam
di Daniela De Crescenzo
Venerdì 30 Settembre 2016, 11:47 - Ultimo agg. 2 Ottobre, 09:26
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Operazione «Vincent». C'è un pentito decisivo nell'inchiesta che ha portato a ritrovare due dipinti di Van Gogh rubati al museo di Amsterdam orami quattordici anni fa. Mario Cerrone, arrestato nel gennaio scorso, ha reso dichiarazioni utili alle indagini affidate alla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli.

Ammettendo gli addebiti in relazione all'episodio dei quadri, Cerrone (attualmente detenuto tra gli altri detenuti) ha fatto recuperare i quadri acquistati dall'insospettabile broker della droga, Raffaele Imperiale, custoditi nella dipendence di una casa  del latitante nella sua città d'origine, Castellammare di Stabia. Alla conferenza stampa organizzata per spiegare l'eccezionale operazione è intervenuto anche il direttore del museo Van Gogh con i responsabili della sicurezza del Museo, che hano verificato l'autenicitá delle opere grazie a un perito inviato in città dall'Olanda. Valore stimato dei quadri: 100 milioni. Si tratta di due opere del pittore trafugate dal museo di fama mondiale nel 2002 (un furto dalla incredibile dinamica): “La Spiaggia di Scheveningen”, del 1882, e la “Chiesa di Nuenen”, del 1884.  

Arrivato a Napoli da Amsterdam, il direttore del museo, Axel Rüger, ha detto: «Sono emozionato. È un grande momento per noi: abbiamo realizzato un sogno». 

L'acquisto di quadri è considerato dagli inquirenti uno dei modi per riciclare denaro, ma si tratta di opere non facili da rivendere, e per questo tenute a Castellammare, nella proprietà di Imperiale. L'amministrazione comunale di Castellammare ha espresso «viva soddisfazione per la brillante operazione. Restiamo fiduciosi che l'opera di smantellamento di clan camorristici che sporcano il buon nome della nostra città continui incessante e senza sosta».
 

 

Sequestrato anche un piccolo aereo, una barca e beni mobili e immobili per un valore di 20 milioni. Il magistrato Filippo Beatrice ha sottolineato: «In Campania l'organizzazione criminale dedita al narcotraffico più importante di Europa. Si tratta del gruppo Amato».  Il magistrato Maria Vittoria De Simone, della Direzione nazionale antimafia, ha lodato «l'attività incessante forze dell'ordine ha portato a risultati straordinari. Grazie alla collaborazione internazionale, si sono avuti ottimi risultati. Chiesta anche a Dubai l'estradizione di Imperiale e il sequestro di una grossa società». Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, Gianluigi D'Alfonso, della Guardia di Finanza, ha sottolineato che «l'organizzazione ha investito in Colombia, in Perù nell'isola di Mann. Diversificando gli investimenti. Sequestrati 49 immobili anche in Lazio».



L'operazione è collegata all'inchiesta che a gennaio scorso ha portato all'arresto dei vertici degli scissionisti di Scampia e alcuni insospettabili, tra cui Raffaele Imperiale, secondo gli inquirenti broker della droga di primo piano, nell'ambito dell'importazione della droga direttamente dal centro America. In quell'occasione furono sequestrati beni immobili per il valore di oltre 10 milioni, ma già all'epoca gli inquirenti sottolinearono che si trattava solo di una piccola parte dei beni nella disponibilità del gruppo.

Il premier Matteo Renzi si è congratulato con gli inquirenti. A intervenire anche il ministro della Cultura Dario Franceschini.
 

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