Napoli. Piazza Dante si ribella: «No alle slot vicino alla scuola»

Napoli. Piazza Dante si ribella: «No alle slot vicino alla scuola»
di Melina Chiapparino
Martedì 26 Luglio 2016, 08:32
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Aprirà a piazza Dante la grande sala slot che nessuno vuole. Lo striscione colorato affisso al primo piano della storica palazzina che ospita l'ex anagrafe comunale, al civico 73, annuncia l'inaugurazione degli spazi con roulette e slot-machine nel cuore del centro antico partenopeo e a pochi passi da numerosi edifici scolastici ma il quartiere protesta con un «no» compatto e largamente condiviso.

«La sala si trova di fronte il Convitto Vittorio Emanuele e vicino al liceo Genovesi e ad altri istituti scolastici non rispettando la distanza minima prevista dal regolamento comunale sulla ludopatia - denuncia Francesco Chirico, presidente della Seconda municipalità - senza contare che anche lo striscione risulta abusivo, motivo per cui ho richiesto agli uffici comunali ed alla polizia di eseguire le opportune verifiche sulle autorizzazioni necessarie per un'attività di questo tipo». A quanto pare siamo agli sgoccioli ed i locali interni della sala sono attrezzati e pronti per accogliere i giocatori ma su questo «pericolo annunciato» la municipalità aveva già chiesto maggiori informazioni a maggio. Su richiesta di Chirico era stato protocollato ufficialmente il sopralluogo della polizia municipale che ribadiva «il parere negativo alla prossima apertura della sala slot in piazza Dante in quanto in contrasto con il Regolamento Comunale» come si legge nella nota indirizzata anche all'assessorato alle attività produttive della giunta De Magistris. L'applicazione ed il rispetto delle normative è ora materia al vaglio delle istituzioni ma, nel frattempo, il quartiere si ribella.

Le famiglie temono per i loro figli, i commercianti rivendicano la vocazione culturale e artistica della piazza dove chiudono librerie e botteghe artigiane per la crisi, i presidi delle scuole annunciano il grave rischio di dipendenza a cui andranno incontro i loro studenti. «In quest'area c'è una massiccia concentrazione di scuole ed un grande afflusso di giovani - spiega Maria Filippone, dirigente scolastico del Genovesi - lottiamo per scongiurare ogni forma di devianza e questa sala slot rappresenta un grave rischio per gli studenti per cui auspico un'azione sinergica di tutte le istituzioni del territorio contro la sua apertura». La posizione dei presidi è un «no» corale che punta il dito anche sull'evidenza di un'area territoriale animata da una movida composta da un bacino molto ampio di minori. «I ragazzi già sono esposti ai pericoli del consumo di alcool a volte venduto anche ai minorenni dai bar della zona e la sala rappresenterebbe un'altra tentazione anche perché spesso in questi luoghi gli avventori non vengono controllati» aggiunge Valentina Bea, preside del liceo Vittorio Emanuele. Non c'è dunque da stupirsi se questa sala viene definita «il top del degrado» da Emiliana Mallardo, dirigente del Convitto Vittorio Emanuele, l'edificio che si trova proprio di fronte l'attività in questione.

«Si tratta di un polo di attrazione pericolosissimo per i nostri ragazzi e troppo vicino alla scuola- insiste Mallardo- siamo pronti a sottoscrivere un documento congiunto per scongiurare l'apertura della sala». Ma il rischio non è solo per i giovanissimi perché «le categorie dei pensionati e delle casalinghe sono insieme ai minorenni le fasce a più alto rischio di ludopatie» dice Antonella Bozzaotra, residente della zona, psicologa e presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania.
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