Il sindaco assente alla manifestazione, ma si schiera con la piazza. «San Gennaro non deve essere toccato. No a diaspore né lotte» dice Luigi de Magistris, che commenta così, nel giorno del flash mob «Giù le mani da San Gennaro», il decreto del Viminale che modifica la Deputazione del Santo patrono della città. «Mi schiero dalla parte del popolo - spiega - Roma stia lontana da Napoli. Eviterei operazioni che il popolo non comprenderebbe». Il decreto del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, é «un'operazione che non mi è piaciuta, fatta senza pubblicità». Ed è «strano», per il sindaco, aver appreso della decisione dalla stampa che «si fa questo scippo» alla città di un pezzo di storia, di tradizione e identità. «Perché modificare qualcosa che finora ha funzionato? Certo, tutto può essere migliorato, ma perché far diventare San Gennaro strumento di una prova muscolare». San Gennaro, nelle parole del sindaco, «ha sempre unito la città», e «questo provvedimento calato da Roma, divide Napoli, in un momento in cui la città è unita e va difesa». Il sindaco fa sapere «di essere pronto a sostenere l'iniziativa», lasciando da parte «commi, virgole e punti e virgole». «San Gennaro - spiega - è al di sopra delle sovrastrutture giuridiche e delle pochezze che si giocano sulla storia del santo della città di Napoli». La manifestazione di oggi, nata sui social, per il sindaco «è stata molto bella perché dimostra fino in fondo che San Gennaro è della città, il suo patrono».
DIRETTA A CURA DI MARIA PIRRO E PIETRO TRECCAGNOLI - CLICCA QUI
Pubblicato da Il Mattino su Sabato 5 marzo 2016
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