Napoli. Preti gay e chat hard: ai pm ​il dossier sui minorenni

Napoli. Preti gay e chat hard: ai pm il dossier sui minorenni
di Viviana Lanza
Venerdì 24 Febbraio 2017, 11:26 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 00:16
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L'indagine su preti e incontri hard inizia a prendere forma: il fascicolo, per ora iscritto come fatti non costituenti notizie di reato, si arricchisce del dossier consegnato ieri in Procura da don Alessandro Grimaldi, referente campano dell'associazione «Meter», la onlus fondata da don Ferdinando Di Noto che si occupa prevalentemente di lotta alla pedofilia e tutela dell'infanzia.

Atti secretati, inchiesta esplorativa che in questa fase mira ad andare oltre le notizie di stampa per raccogliere testimonianze, indizi, elementi utili a capire se dietro incontri a luci rosse e chat che vedrebbero protagonisti anche alcuni sacerdoti si nascondino ben altri scenari, fatti penalmente rivelanti, eventuali storie di prostituzione o pedofilia. Si cammina, per ora solo su un terreno di ipotesi e si lavora su più fronti, quello delle chat sul web per combinare gli incontri; quello reale dei luoghi e delle persone protagoniste delle storie.
 


L'inchiesta, al momento ancora in una fase iniziale e conoscitiva, è affidata al sostituto procuratore Clelia Mancuso del pool specializzato in reati contro le fasce deboli coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio. Tutto parte dalla segnalazione anonima che arriva alla Curia napoletana dopo l'Epifania. Ci sono riferimenti a chat e festini hard, e compare qualche nome.

Il Mattino raccoglie la testimonianza di Paolo, un uomo di ventotto anni che racconta i suoi incontri con un sacerdote della parrocchia di Santa Maria degli Angeli e l'associazione «Meter» raccoglie indiscrezioni su altri fatti. Spuntano due casi che appaiono separati, e sui quali ora si indaga per accertare che lo siano realmente. Il caso della chiesa di Pizzofalcone e quello denunciato nel dossier nel quale si farebbe riferimento a un prete della diocesi di Pozzuoli e a altri cinque o sei sacerdoti. Il nome di uno dei prelati contenuto nel dossier dell'associazione onlus comparirebbe anche in una delle chat intercettate attraverso il profilo Facebook del sacerdote di Pizzofalcone e inviata da un anonimo al vescovo ausiliare di Napoli, Lucio Lemmo, per attirare l'attenzione della Curia sulla vicenda. Storia delicata, indagine esplorativa. Ci si muove sul labile confine dell'intimità delle persone.

Al momento il fascicolo non contiene indicazioni su ipotesi di reato né tantomeno indagati. Se gli incontri dovessero risultare tra persone adulte e consenzienti non possono ravvisarsi comportamenti contrari alla legge e penalmente rivelanti, ma se dovessero emergere dettagli su un possibile giro di prostituzione maschile utilizzato dai sacerdoti o sul coinvolgimento di minori a questi presunti incontri a luci rosse ovviamente lo scenario cambierebbe e l'inchiesta potrebbe prendere un indirizzo diverso.
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