Ambulanti, «no» alla liberalizzazione
delle aree mercatali: spazio per tutti

Ambulanti, «no» alla liberalizzazione delle aree mercatali: spazio per tutti
di Francesca Cicatelli
Giovedì 22 Settembre 2016, 19:39 - Ultimo agg. 20:24
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"Il suolo pubblico non è petrolio, c'è spazio per tutti". Lo gridano a gran voce gli ambulanti napoletani coordinati da Marrigo Rosato, segretario di Imprese Oggi, riuniti questa mattina per programmare il sit it (il 28 a Roma) contro la direttiva Bolkestein. Fa discutere infatti la liberalizzazione dei servizi nei paesi dell’area Ue e gli abusivi della aree mercatali di Napoli e della Campania (la più rappresentativa d'Italia nel settore con ben 30 mila ambulanti) temono di perdere il lavoro come spiegano gli ambulanti e i sindacati nella video intervista a Il Mattino. Circa 200mila imprese di settore si sentono minacciate dalla nuova norma che dal 5 luglio 2017 metterà a bando le concessioni degli spazi pubblici per periodi di 7, 9 e 12 anni.

Una prima manifestazione si è già svolta a Napoli il 5 agosto, la seconda il 13 settembre a Latina: le ha organizzate l'associazione Imprese Oggi, che raggruppa 12 organizzazioni di categoria in rappresentanza di 600mila operatori. "E' necessario che il Governo si attivi per stralciare la posizione dei commercianti ambulanti dalla direttiva Bolkestein, avanzando l’ipotesi di sospendere i bandi per tre anni a partire dal prossimo luglio in modo da rivedere il processo di liberalizzazione” spiega Rosato. Il timore è che gli ambulanti anche nel caso in cui "riuscissero ad aggiudicarsi gli spazi per 7, 9 o 12 anni come possono rimanere tranquilli sapendo che le gare di aggiudicazione successive sarebbero completamente liberalizzate e aperte anche alla società di capitali? Ciò significa solleticare anche gli appetiti della grande distribuzione" denuncia il presidente dell'associazione dei commercianti del Mercato di Fuorigrotta, Salvatore Guerriero. I Comuni dal canto loro, secondo la Conferenza Stato-Regioni possono prevedere il sistema a punti sulla base dell’anzianità, ma non sono obbligati, nonché la previsione di nuove aree. "Noi invece - aggiunge Rosato - prevediamo la giungla che rischia di devastare l’unico comparto economico in controtendenza se si considera che negli ultimi anni gli operatori sono cresciuti del 10%. Lo Stato non può permettere tutto questo". Prossimo passo anche far accogliere la proposta di pagamento differenziato dei tributi e dei contributi in calcolato in base alle ore effettive di lavoro. "Non è giusto che un ambulante - fa notare  Guerriero - che può occupare l'area solo al mattino debba versare le stesse tasse di chi invece può rimanere in attività tutto il giorno".

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