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Napoli. Che è successo al dio Nilo? In questi giorni la celebre statua del «corpo di Napoli», situata nell'omonima piazzetta del centro storico partenopeo, è «sparita». E' stata infatti coperta da teli e ponteggi, non più visibile agli occhi di tutti.
Niente paura, il monumento-simbolo della città tornerà prestissimo, in meno di due mesi.
La statua sarà così restituita nel massimo del suo splendore alla città, pulita e restaurata entro fine novembre. Una sorta di «regalo di Natale» come ha sottolineato l'avvocato Carmine Masucci, presidente del Comitato per il restauro della statua del Corpo di Napoli promotore dell'iniziativa. I lavori saranno svolti sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta e della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli.
Poco dopo il recupero della testa della sfinge, sparita negli anni Cinquanta del secolo scorso, il Comitato ha lanciato una campagna intitolata «Mettiamo la testa a posto», per ricollocare la testa della sfinge nel luogo di pertinenza. L'inziativa ha avuto grande successo: l’idea è stata quella di una partecipazione dal basso; con 2 o 5 euro si può acquistare una cartolina recante la riproduzione di un disegno di Lello Esposito e contribuire così al riposizionamento del capo della sfinge. La raccolta fondi ha visto finora coinvolte circa 1400 persone; un elenco di queste sarà presto pubblicato - con tanto di ringraziamenti -sul sito www.comitatocorpodinapoli.it
«L'iniziativa non si è ancora conclusa - racconta Masucci - e si protrarrà fino al 30 ottobre». Per il restauro della statua - se ne sta occupando la ditta Klanis - è stata necessaria una cifra che si aggira intorno ai 16 mila euro. Sarà ripulito il basamanto, poi la scultura tornerà agli antichi splendori, con tanto di «testa a posto».
Una storia singolare, quella del complesso scultoreo del dio Nilo, venerato a Napoli fin dall'epoca alessandrina. Quando la statua riapparve nel XII secolo - fu edificata nel II o III secolo d.C. - fu rinvenuta acefala. Il dio Nilo - simbolo di fertilità e prosperità - è raffigurato come un vecchio barbuto e seminudo disteso su una pietra, accompagnato da una cornucopia e con i piedi appoggiati sulla testa (anch'essa sparita) di un coccodrillo. La sfinge accompagnava spesso la rappresentazione del dio, tanto che anche il Nilo dei Musei Vaticani è connotato dalla presenza dell’animale mitico.
«Faremo una grande festa in piazza quando il restauro sarà campletato - commenta Masucci -. E finalmente si parlerà di Napoli per qualcosa di bello e positivo».