​Napoli, rogo nel parking della piscina
scatta l'indagine: omicidio colposo

Napoli, rogo nel parking della piscina scatta l'indagine: omicidio colposo
di Viviana Lanza
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 08:29
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Il corpo carbonizzato di Davide Conato è a disposizione delle autorità per l'autopsia che chiarirà, nel dettaglio quali sono state le cause della morte: è necessario stabilire se l'uomo è morto immediatamente, travolto dall'esplosione, oppure se a causarne il decesso sono state le fiamme che lo hanno avvolto subito dopo. Nel frattempo, al Cardarelli, le famiglie dei ricoverati sono in ansia: in tre restano in prognosi riservata, tutti considerati ancora in pericolo di vita. La vicenda è quella dell'esplosione ai Camaldoli dove, lunedì mattina, un violento incendio scaturito da una fuga di gas, ha portato morte e terrore nel parcheggio della piscina «Ariete».

L'uomo che ha perso la vita, Davide Conato, era un addetto della struttura sportiva, anche Luca Russo, ferito nell'esplosione, lavorava presso la piscina. Gli altri due feriti, Antonio Rufo e Mario Moccia, invece sono tecnici di un'azienda della provincia di Isernia, la Demagas di Rocchetta al Volturno, che si occupa di manutenzione di caldaie. Proprio durante un intervento alla caldaia si è verificato l'incidente che ha causato la tragedia. L'inchiesta è affidata al sostituto procuratore Sergio Amato, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio; Amato attende le relazioni dei vigili del fuoco e della polizia scientifica.

Attualmente l'ipotesi di reato è di omicidio colposo. Se si riterrà necessaria, come sembra altamente probabile, una consulenza tecnica, a breve potrebbero esserci dei nomi iscritti nel registro degli indagati e potrebbero partire i primi avvisi di garanzia, come atto dovuto per consentire a tutte le parti, eventualmente interessate, di partecipare, attraverso la nomina di propri consulenti, ad atti irripetibili nel corso delle indagini. Saranno determinanti, ai fini dell'indagine, affidata al commissariato Scampia della polizia di Stato, i risultati del sopralluogo della scientifica e anche le relazioni dei vigili del fuoco, intervenuti subito dopo l'esplosione. Fondamentali, ovviamente, le testimonianze dei due tecnici che erano impegnati nei lavori alla caldaia dalla quale si è verificata la fuga di gas. Solo se ci sarà un miglioramento e quando i medici lo permetteranno, sarà possibile ascoltare dalle loro voci quel che è realmente accaduto e che, dopo la devastazione provocata dalle fiamme, è quasi impossibile ricostruire. 

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