Sbarrate le scale di San Potito
«Subito i lavori»

Sbarrate le scale di San Potito «Subito i lavori»
di ​Melina Chiapparino
Mercoledì 5 Ottobre 2016, 11:19
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«Sindaco a quando la riapertura?». Le parole impresse con una bomboletta spray campeggiano sul lenzuolo sistemato all’entrata delle scale di San Potito. Sulle storiche gradinate realizzate nell’Ottocento all’interno di una palazzina che collega il dislivello tra via Enrico Pessina e l’area di via Salvator Rosa, ci sono da quasi due mesi nastri di sicurezza che impediscono il loro utilizzo. I residenti della zona a pochi passi dal Museo Archeologico, sono esasperati e stanchi di attendere la riapertura dell’area interdetta che non è ancora stata sottoposta ad alcun tipo di lavoro e dopo qualche raccolta firme, c’è stato chi ha preso coraggio ed ha affisso lo striscione provocatorio all’ingresso delle scale. 

Quei gradini che fanno risparmiare ai pedoni un lungo percorso in salita, quasi impraticabile per i più anziani, sono chiusi dal 13 agosto, data in cui si verificarono alcuni crolli di calcinacci piovuti dal soffitto. «È stato un miracolo che le pietre non abbiano colpito nessuno dal momento che le scale sono percorse quotidianamente da centinaia di persone» spiega l’unica inquilina della palazzina storica che in tempo di guerra divenne rifugio e abitazione per indigenti e bisognosi. Se infatti la vera emergenza riguarda la sicurezza delle gradinate, ora ricoperte di pietre e calcinacci di varie dimensioni, non va trascurato il valore artistico e storico del luogo che divenne il protagonista principale del libro di Luigi Incoronato. 
 

 

Lo scrittore figlio di migranti e nativo di Montreal, una volta stabilitosi a Napoli pubblicò nel 1950, l’opera «Scala a San Potito», descrivendo quelle gradinate come lo scenario di vite consumate tra stenti e desideri incompiuti. Tra le pagine di Incoronato, la scalinata diviene un simbolo partenopeo della cultura dell’accoglienza e dell’arte di arrangiarsi ma oggi non è altro che un luogo abbandonato e per di più da quasi due mesi non è più alla portata dei cittadini. «Ci hanno lasciato un piccolo corridoio per uscire di casa, ma la messa in sicurezza è stata fatta solo circondando le scale col nastro» spiegano i residenti. Vicino la plastica rossa affissa davanti alle scale per impedire ai pedoni di utilizzarle, compare un foglio bianco senza intestazione dove c’è scritto «avviso pericolo caduta intonaco». Su quel foglio qualcuno ha aggiunto a penna «pericolo calcinacci». «Le scale sono fondamentali per abbreviare il percorso e sono impiegate da centinaia di persone ogni giorno - aggiunge Lucio che ha una piccola bottega proprio accanto ai gradini - al piano superiore del livello stradale c’è la caserma dei carabinieri, una scuola ed anche uffici comunali oltre numerose abitazioni e da due mesi gli anziani del quartiere rinunciano a scendere perché il percorso a piedi è troppo faticoso».

«Come municipalità abbiamo deciso di convocare un consiglio sul tema per sollecitare l’amministrazione centrale e l’ufficio patrimonio a risolvere la problematica - dice Francesco Chirico, presidente della II Municipalità - L’ufficio comunque è a lavoro per la riapertura delle scale».

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