Napoli, sedici anni di multe non riscosse: in cassa manca mezzo miliardo

Napoli, sedici anni di multe non riscosse: in cassa manca mezzo miliardo
di Paolo Barbuto
Giovedì 22 Giugno 2017, 12:25
4 Minuti di Lettura
Quante cose si potrebbero fare per Napoli con mezzo miliardo di euro: sistemare strade, potenziare il trasporto pubblico, dare assistenza agli studenti disabili, restituire dignità a una città nella quale il degrado sta facendo inesorabilmente scomparire la bellezza.

Quei cinquecento milioni oggi dovrebbero stare al sicuro nelle casse del Comune di Napoli, invece non ci sono. Rappresentano la cifra delle multe per le infrazioni al codice della strada che i napoletani non hanno pagato negli ultimi 16 anni e che l'Amministrazione non è riuscita a incassare. Quella cifra adesso è semplicemente un numero da spostare qua e là nei bilanci per spiegare che, sulla carta, quei soldi sarebbero esigibili, anche se alla fine è difficilissimo andarseli a prendere, praticamente impossibile.

Il conto generale delle multe non pagate dal 2002 viene fuori all'indomani della pubblicazione sul nostro giornale della notizia sul «mistero» della riscossione delle contravvenzioni nel 2017: in due documenti ufficiali il Comune prima spiega di essere riuscito a riscuotere quasi dieci milioni, poi sostiene di averne incassati solo cinque. Potrebbe sembrare una banale questione di bilancio, roba da commercialisti, invece si tratta di un dettaglio importante perché il 50% di quegli introiti dovrebbe essere versato direttamente ai vigili per consentire l'acquisto di strutture e mezzi moderni e adeguati: «Vogliamo sapere qual è la cifra esatta - tuona in un comunicato ufficiale il Csa, il sindacato dei vigili - anche perché quel denaro è fondamentale per un Corpo che è talmente in crisi da non potersi permettere nemmeno le radio per comunicare».

Sulla vicenda è intervenuto Enrico Panini, fresco assessore al Bilancio, il quale ha offerto un chiarimento che, però, non fa che generare ulteriore caos. L'assessore, per mezzo di un comunicato, spiega: «Il dato di 10 milioni si riferisce al totale degli introiti derivanti dal procedimento per violazioni al codice della strada (nei primi mesi del 2017), importo omnicomprensivo delle entrate riscosse per le sanzioni al codice della strada, per il recupero delle spese postali, delle infrazioni ai regolamenti comunali e delle entrate per le sanzioni pecuniarie. Di questo importo sono stati già incassati oltre 7 milioni: un'ottima performance rispetto alla media delle multe riscosse in precedenza, che si attestava su percentuali nettamente inferiori». Il dettaglio dal quale si genera l'ulteriore caos è che il documento ufficiale del Comune in cui viene riportata la cifra vicina ai dieci milioni di euro chiarisce con fermezza due punti: che si tratta solo di «riscossioni per violazioni al Codice della Strada», e non di altre infrazioni ai regolamenti comunali, come sostiene l'assessore Panini; ma, soprattutto, quel documento «certifica che sono state riscosse sanzioni per un importo di 9.632.250,63 euro», numero decisamente superiore rispetto ai sette milioni di cui parla l'assessore al Bilancio. Insomma, invece di fare chiarezza, questo intervento aggiunge nuovi elementi di confusione a una vicenda che comincia ad apparire troppo complessa per essere spiegata.

Per definitiva chiarezza, la cifra contenuta nell'ultimo documento ufficiale di palazzo San Giacomo (datato 19 giugno), è quella al ribasso che leggete nel grafico: per cui ai vigili, probabilmente, andrà la metà del denaro promesso in precedenza.

Comunque il mistero dei conti dell'anno in corso rappresenta una piccola goccia nell'oceano delle contravvenzioni non riscosse dal Comune di Napoli. Si tratta di una escalation clamorosa, come potete vedere voi stessi dando un'occhiata alla tabella. Dal 2002 ad oggi le cifre crescono in maniera esponenziale con il picco più importante piazzato nel 2010 con 85 milioni di multe ancora da incassare. Però il vero, e profondo, disastro sul fronte della riscossione delle contravvenzioni si manifesta a partire dal 2011, con l'avvento sulla poltrona di sindaco di Luigi de Magistris. In totale nei dieci anni della gestione Iervolino (per la quale, però, va segnalato che mancano i dati dei primi sei mesi di mandato) sono stati accumulati poco più di 200 milioni di contravvenzioni non riscosse, per l'esattezza 212.133.454,42. Nei sei anni di amministrazione de Magistris (abbiamo contato sei mesi del 2011, sottratti alla Iervolino, e questi primi sei mesi del 2017), invece la mancata riscossione delle multe per il codice della strada si è attestata sulla spaventosa cifra di 330 milioni e centomila euro. Questo, ovviamente, non certifica nulla, anzi probabilmente l'innalzamento della mancata riscossione è semplicemente collegato alla grave crisi economica che ha colpito il Paese e che ha convinto più cittadini a «dribblare» il pagamento delle multe.

Ultimo dettaglio da tenere in considerazione. La casella degli incassi attuali delle multe non pagate nel 2016 è pari a zero perché si tratta di verbali «freschi» di contestazione per i quali non sono ancora scattate le procedure di riscossione coattiva. Quando verranno spedite le prime cartelle esattoriali per le multe non pagate l'anno scorso, allora anche quella casella inizierà a riempirsi. Ma, come vedete con i vostri occhi leggendo i numeri pubblicati qui sopra, anche le procedure di riscossione forzata ottengono scarsi risultati. In pochi corrono a saldare il debito quando ricevono la cartella di Equitalia, il resto dei napoletani finge di non averla avuta e va avanti senza preoccupazione. Del resto se ci sono ancora da recuperare 85 milioni del 2010, chi volete che si prenda la briga di correre a pagare una contravvenzione che risale appena allo scorso anno?
© RIPRODUZIONE RISERVATA