Napoli, taxi, patto tra il sindaco e Langella
in arrivo aumenti del 20 per cento

Napoli, taxi, patto tra il sindaco e Langella in arrivo aumenti del 20 per cento
di Valerio Esca
Domenica 26 Febbraio 2017, 09:44 - Ultimo agg. 27 Febbraio, 08:43
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Dopo la benedizione di tutta la categoria dei tassisti al patto siglato tra il sindaco de Magistris e il consigliere comunale ex Lettieri, Ciro Langella, passato con il gruppo DemA, vengono a galla i termini dell’accordo. Aumento delle tariffe di almeno il 20%, riorganizzazione dei posteggi, nuovo regolamento per il trasporto pubblico non di linea (compresi Ncc), lotta all’abusivismo, e, sconfinando anche oltre i limiti delle auto bianche, trasporto scolastico e maggiore sicurezza per i lavoratori del settore. In pratica il sindaco consegna nelle mani del consigliere-tassista, da sempre vicino all’europarlamentare Pd Massimo Paolucci, una delega da fare invidia a quella dell’assessore alla Mobilità Mario Calabrese. Chi a Palazzo San Giacomo lo ha già etichettato come «l’assessore ombra» tutti i torti non ha. I fatti raccontano di diversi incontri, fino a quello decisivo di una settimana fa, nella stanza del primo cittadino, tra il consigliere, l’ex pm e il regista dell’operazione Alessandro Nardi. La formalizzazione è stata poi affidata al segretario di DemA, Claudio de Magistris. Sullo sfondo dell’operazione, che rende ancor più numeroso il gruppo di diretta emanazione del sindaco, traspare però un certo malumore. A leggere le chat dei DemA boys pare evidente che non siano piaciute le modalità e le tempistiche adottate. Sono stati bypassati il coordinamento politico del movimento e anche il gruppo consiliare. Un’accelerazione improvvisa che ha spiazzato tutti. L’idea infatti era quella di una fase intermezza, magari con un passaggio di 4-5 mesi di Langella nel gruppo misto, prima dell’approdo alla casa madre. Ma tant’è, il patto è stato sottoscritto ed è anche bello corposo.


Partendo dall’aumento della tariffe è lo stesso Langella a chiarire: «Vanno adeguante. A Napoli dal 2007 non sono mai state ritoccate. Ma sul tavolo ci sono moltissime altre questioni non parliamo solo delle tariffe». Dettagli preferisce non darne, ma è bastato chiamare qualche tassista e qualche funzionario del Comune per capire di quali cifre si trattasse. I sindacati di categoria si presenteranno in Comune con una richiesta di aumento di circa il 30%, per arrivare al 25%-20%. Il classico gioco delle parti nelle trattative. In pratica una corsa media, che oggi costerebbe 10 euro, con il nuovo tariffario arriverebbe a 12 euro, o poco più. «Non vogliamo aumenti spropositati, vogliamo soltanto che ci siano degli adeguamenti. Non lo facciamo per gioco, ma per necessità. Il nostro obiettivo è spingere gli utenti a prendere i taxi, non ad allontanarli» sottolinea Salvatore Troise, responsabile regionale della Uritaxi, che incalza: «Qui abbiamo le tariffe Rc auto più care di tutti i nostri colleghi d’Italia e paghiamo in media il 70% in più degli altri. E comunque i taxi a Napoli sono anche i più economici». Cosa che in verità viene smentita dai numeri. A Napoli, il tassametro per una corsa feriale (dalle 7,00 alle 22) parte da 3,50 euro, a Milano da 3,30, a Roma da 3,00 euro. Così per i festivi: a Napoli (dalle 7,00 alle 22,00) parte da 6,00 euro, a Milano (dalle 6,00 alle 22,00) da 5 euro e 40 centesimi, a Roma (dalle 6,00 alle 22,00) da 4,50. La chiamata del radio taxi a Napoli costa 1,00, a Milano si utilizzano le app (in pochi quelli che prenotato attraverso il numero telefonico) e risulta gratuito, a Roma invece è un vero salasso: 3 euro e 50 centesimi.


Al di là degli aumenti o adeguamenti, che dir si voglia, sulle tariffe, il primo risultato dell’accordo tra de Magistris e Langella arriverà già martedì, quando verranno ritinteggiati di giallo alcuni posteggi eliminati mesi fa, che sono costati ai tassisti diversi verbali dei vigili urbani nell’ultimo periodo. Pronti anche i sopralluoghi alla stazione centrale dove Langella proporrà alcune modifiche. «Dobbiamo combattere la sosta selvaggia nei nostri parcheggi e pretendere più pulizia – evidenzia il consigliere fresco di ingresso in DemA – Ci sono una serie di situazioni in città che negli ultimi anni non siamo riusciti a tenere sotto controllo».

Ma Langella ancora prima di passare da Lettieri a de Magistris aveva già ottenuto un risultato non da poco: la sostituzione del dirigente del servizio «Trasporto pubblico» Pasquale Del Gaudio, molto vicino a David Lebro, anche lui vittima del blitz sui dirigenti del 30 dicembre scorso. I rapporti tra la categoria e Del Gaudio non è una novità che fossero ridotti ai minimi termini. Come non ricordare la plateale protesta del 2014, quando al rinnovo quinquennale delle licenze, il Comune decise di sospendere 13 tassisti per mancanza «di requisiti morali». Giorni di tensioni, sit-in e proteste dove a guidare le masse di tassisti c’era proprio l’esperto sindacalista Ciro Langella. Oggi invece, a distanza di due anni e mezzo, indossa una doppia veste, in verità legata a doppio filo, quella di rappresentante della categoria e quella di consigliere comunale di maggioranza. Con il suo arrivo, il gruppo DemA raggiunge quota 12 consiglieri. Una galassia che va da movimentisti di sinistra a moderati, da ex Idv ad ex Prima Napoli. Un gruppo dal cuore trasformista.

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