Per Il funambolo il primo luglio al Sannazaro appena 87 su 350 hanno aperto il portafogli.
Il giorno seguente all'Augusteo i paganti per Flexn erano 180, gli spettatori seicento. E non sono mancati i flop, alcuni a dire il vero imputabili a sfortunate coincidenze con partite di cartello degli Europei di calcio: al Nuovo, Money ha incassato in due repliche 600 euro e Mentre aspettavo del siriano Abusaada ha riempito soltanto 150 (la prima) e 200 (la replica) delle 560 poltroncine del Bellini. A guardare Madre di pietà al Museo diocesano erano invece una sessantina. E ci sono spettacoli che hanno incassato meno di duecento euro. Molto bene, invece, Le troiane al Parco archeologico di Pausilypon, Mare mater al Molo San Vincenzo, Peccato che fosse puttana alla Galleria Toledo, Late Night al Piccolo Bellini e Passage through the world, firmato da Shirin Neshat e da Shoja Azari per il Museo diocesano, tutti premiati con percentuali di riempimento oltre il 90%. Numeri controversi per Le Olimpiadi di Buffa: bene a Napoli, male a Salerno e Avellino. Oltre i conti di fine mese e gli interrogativi sulla sessione invernale (nei giorni scorsi il presidente Grispello ha detto a «Il Mattino» che potrebbe saltare), restano le perplessità per una rassegna che in nove anni, pur impiegando circa 60 milioni di fondi pubblici, non è riuscita a stabilire con la città una connessione sentimentale. Un'incapacità rivelata in tutta la sua evidenza da un quesito semplice semplice: quanti conoscono il Ntfi? La risposta è impietosa: pochi a Napoli, pochissimi fuori. È questa la grande sfida che Dragone & Grispello si trovano davanti. Sempre che, calato il sipario, la coppia non scoppi.