Choc a Napoli, lite con un cliente a Fuorigrotta: transessuale sgozzato

Choc a Napoli, lite con un cliente a Fuorigrotta: transessuale sgozzato
di Nico Falco
Lunedì 14 Marzo 2016, 08:47
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Riversa nell'abitacolo della sua automobile, ormai senza vita, con una profonda ferita da coltello alla gola. È stata trovata così dai poliziotti la transessuale uccisa in viale Giochi del Mediterraneo tra sabato e domenica, probabilmente in seguito ad una lite con un cliente. Per l'omicidio, poche ore dopo, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto un ragazzo, già in cura per problemi psichiatrici. Ritenuta poco verosimile l'ipotesi di un tentativo di rapina, l'aggressione e il ferimento mortale potrebbero essere scattati in seguito a una lite sui cui motivi si sta indagando. A lanciare l'allarme, all'una e trenta del mattino di domenica, tre ragazzi che stavano percorrendo lo stradone del quartiere Fuorigrotta.
 



I giovani, in corrispondenza di un tratto di strada poco illuminato e dove abitualmente si prostituiscono in automobile alcune transessuali, avevano notato una vettura che andava a sbattere, senza controllo, contro una Hyundai I 10 che dopo lo scontro si allontanava velocemente. Avvicinatisi, i ragazzi hanno notato che, all'interno di una Fiat 500 L bianca, una persona giaceva priva di coscienza.Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo, guidato dal dirigente Maurizio Fiorillo, e una pattuglia dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura, coordinato dal dirigente Michele Spina. Successivamente, in supporto, la centrale operativa ha inviato le pattuglie dei commissariati Bagnoli e Pianura, diretti rispettivamente da Raffaele Pelliccia e Giuseppe Pastore, mentre i poliziotti della Scientifica, coordinati dalla dirigente Fabiola Mancone, hanno provveduto ai rilievi.

La transessuale, all'anagrafe Salvatore Piscopo, era stata accoltellata mortalmente alla gola da una persona che si trovava in automobile con lei e che, subito dopo, era scappata; probabilmente quell'ultima accelerata, che aveva portato all'incidente notato dai ragazzi, era stata il tentativo, prima di perdere i sensi, di bloccare l'aggressore o di correre al vicino pronto soccorso. Forti della descrizione della vettura in fuga, gli agenti hanno diramato la segnalazione a una pattuglia del commissariato di Pozzuoli e alla Squadra Mobile, guidati dai dirigenti Pasquale Toscano e Fausto Lamparelli.

È così emerso che, pochi minuti prima, una donna di Pozzuoli era arrivata al commissariato e aveva raccontato che il figlio era rincasato in stato confusionale e con i vestiti sporchi di sangue spiegando di avere avuto un incidente e di essere andato via velocemente.I poliziotti hanno appurato che la vettura era identica a quella descritta dai ragazzi e che, sul lato sinistro, oltre a una vistosa ammaccatura e un finestrino in frantumi c'erano delle macchie di sangue all'altezza della portiera.
Il proprietario della Hyundai è stato rintracciato nella sua abitazione: si tratta del trentaduenne Simone Castoro, sofferente di turbe psichiche e già in cura presso l'ufficio igiene mentale dell'Asl e da uno psicologo privato. Per il ragazzo è scattato il fermo e sono stati disposti accertamenti e rilievi sugli abiti sporchi di sangue indossati nella notte e sulla sua automobile.

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