Napoli. Trapianti di cuore, nuovi modelli organizzativi

Napoli. Trapianti di cuore, nuovi modelli organizzativi
Martedì 30 Agosto 2016, 18:15
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Trapianti di cuore, nuovi modelli organizzativi-funzionali
(di Giuseppe Longo)* 

 Dopo l’appello del «Comitato campano genitori di bambini trapiantati di cuore», relativo alla triste vicenda della morte della piccola Martina, fa seguito un intervento del dottor Giuseppe Longo, neo direttore generale dell'Azienda ospedaliera dei Colli, per contribuire a fare chiarezza su un tema di enorme rilevanza. Il trapianto cardiaco, particolarmente in età pediatrica, è un processo medico-chirurgico complesso, che inizia spesso dalla fase di assistenza pre-trapianto e continua, senza mai terminare, lungo le fasi del prelievo e del successivo impianto di organo, dell’assistenza post-trapianto e dei successivi follow-up. Il trapianto di organo è un atto di grande solidarietà umana e non coinvolge solo le famiglie e le unità operative assistenziali interessate nei processi di cura, ma riguarda tutti noi come persone, come responsabili e gestori di strutture sanitarie e come cittadini, dal momento che fa riferimento ad alcuni concetti e principi chiave, fondamentali per l’essere umano, quali la vita, la morte, il limite, l’equità e la generosità che si esprime in termini di “cultura del dono”. Ogni singolo caso è una storia innanzitutto umana e poi clinica, caratterizzata da un’elevata complessità. Ogni singolo caso è diverso da quelli che lo hanno preceduto. Ogni singolo caso è diverso da quelli che lo seguiranno. È particolarmente difficile, se non impossibile, esprimere giudizi in ordine alla buona riuscita degli interventi quando si esaminano e si valutano periodi temporali ristretti e caratterizzati da una bassa numerosità di casi, tutti ad elevata complessità clinica e terapeutica; fermo restando, come riportato sopra, che ogni singolo caso è una storia non paragonabile ai casi precedenti. In qualità di direttore generale dell’A.O. dei Colli, da poco insediatomi e alla luce di queste riflessioni, rilevo nella posizione del “Comitato campano genitori di bambini trapiantati di cuore” un incitamento a migliorare ulteriormente la qualità assistenziale erogata ai piccoli pazienti, sia dal punto di vista organizzativo che funzionale. Inoltre, considerando che tale istanza rappresenta anche uno degli obiettivi già concordati sia con la Presidenza della Regione Campania che con il Centro Nazionale Trapianti, sarà mia cura organizzare un incontro con una rappresentanza del Comitato campano durante il quale saranno esposti i nuovi modelli aziendali organizzativi-funzionali tesi a migliorare l’integrazione dei servizi e delle discipline interessate nei percorsi assistenziali e il coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari. A tale incontro parteciperanno, inoltre, sia i responsabili e gli operatori delle U.O. coinvolti nei processi di cura, che i responsabili regionali e nazionali della rete trapiantologica.

*direttore generale Azienda Ospedaliera dei Colli
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