Sulla Treccani la parola «nàpoli» è un'offesa. Sul web scoppia la polemica

Sulla Treccani la parola «nàpoli» è un'offesa. Sul web scoppia la polemica
di Gigi Di Fiore
Lunedì 26 Gennaio 2015, 12:50 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 10:57
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Provare per credere. Digiti «nàpoli», con la enne minuscola e l'accento sulla a, nella ricerca sul sito dell'enciclopedia Treccani. E trovi la definizione «sostantivo maschile e femminile». Un modo di dire, non necessariamente identificato solo con chi nasce all'ombra del Vesuvio. Secondo l'enciclopedia, dire «nàpoli» a qualcuno significa, in maniera dispregiativa, definirlo «ladro, o ruffiano».

La definizione viene attribuita a tal Giuseppe Testori, che non risulta essere autore di rilievo nella letteratura nazionale.

Anzi, di Testori si conosce solo Giovanni e un suo nipote si chiamava Giuseppe. Non sembra, però, che Giuseppe abbia mai scritto e pubblicato.

La Treccani, però, va più avanti e spiega che l'appellativo è «ingiurioso» e indica i napoletani o «più generalmente un meridionale immigrato nel Nord d'Italia». Ci risiamo con i luoghi comuni. La notizia sul sostantivo, che al Nord assume significato negativo, non è tanto nuova. Con «nàpoli», genericamente al Nord qualcuno indica le persone rumorose, chiassose, che gesticolano, o fanno i prepotenti. L'aspetto negativo è che la Treccani, pronta a registrare ogni novità, avalli quest'uso limitato ad alcune zone d'Italia.

Se ne è accorto Gennaro De Crescenzo, presidente dell'associazione neoborbonica, e ha subito messo online la sua protesta e il suo commento sul sito: «La citazione si può configurare come una vera e propria immotivata istigazione all'odio razziale più che mai dannosa in un momento delicato e complesso come quello che l'Italia, e in particolare Napoli e il Sud dell'Italia, stanno vivendo in questi anni». Ma i neoborbonici hanno fatto di più, oltre a commentare. Hanno chiesto all'Enciclopedia Treccani la rimozione, o la modifica del testo.

E poi un invito agli iscritti: non comprate prodotti o servizi dell'Istituto culturale che pubblica l'enciclopedia. «Nàpoli» come «vu cumprà» secondo la Treccani: termini dispregiativi. E poi qualcuno dice che il leghismo culturale è finito e che gli italiani hanno altro cui pensare. Il pregiudizio regionale non è morto ancora.