Ucciso da un albero: folla di giovani
per l'ultimo saluto a Davide

Ucciso da un albero: folla di giovani per l'ultimo saluto a Davide
Giovedì 1 Novembre 2018, 18:32 - Ultimo agg. 2 Novembre, 08:45
3 Minuti di Lettura

Una folla commossa e silenziosa, con tanti giovani, ha gremito la chiesa di Santa Maria degli Angeli a San Nicola la Strada per dare l'ultimo saluto al 21enne Davide Natale, lo studente della Facoltà di Ingegneria della Federico II schiacciato e ucciso lunedì scorso da un pino a Napoli mentre usciva dall'Università. Affranti i genitori e la sorella Noemi, tanto legata a Davide; il padre Giovanni sedeva da solo, a neanche un metro dalla bara, come se non volesse lasciarlo andare, mentre mamma Stefania era su un'altra panca, in lacrime, ma in silenzio.

Sulla bara c'era la maglietta del capitano del Napoli, squadra amatissima da Davide, Marek Hamsik, con tanto di dedica. Nell'omelia pronunciata dopo aver letto il passo delle Beatitudini dal Vangelo di Matteo, il parroco Francesco Catrame ha definito il giovane che voleva diventare ingegnere «un angelo». «Un ragazzo - ha proseguito - strappato troppo presto alla vita, in seguito ad un evento imprevisto delle natura; siamo sgomenti e molto tristi. Ai genitori e alla sorella Noemi dico che Davide non è morto, ma si è trasformato».

Il sacerdote ha poi letto una lettera inviata dall'Arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo (Davide era nato nella città napoletana), che ha scritto di «una morte amara e tragica». Prima che finisse la messa, i parenti e gli amici più stretti di Davide hanno voluto salutarlo con testimonianze personali, ricordando «la grandissima passione per il Napoli», o «per il basket», che lo aveva portato a diventare ufficiale di gara.

«Non scorderò mai il tuo sorriso contagioso e la capacità che avevi di farmi stare bene» ha detto in lacrime un'amica; «i tuoi sogni erano anche i miei», ha affermato un altro amico nonché compagno di università di Davide. Ha preso la parola anche Pietro Salatino, presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II, che ha portato le condoglianze di tutta «la comunità federiciana», promettendo che «Davide non sarà dimenticato, organizzeremo delle iniziative in sua memoria, anche perché è un simbolo di come un ragazzo possa impegnarsi e fare bene». In chiesa anche i componenti del Gruppo Arbitri di Caserta della Federazione Italiana Pallacanestro, che hanno formato due file all'esterno con cui hanno accolto la bara all'uscita; qui l'estremo saluto a Davide con palloncini bianchi e un applauso, poi è tornato il silenzio composto carico di dolore, dei genitori e degli altri familiari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA