Napoli. Ucciso e sepolto, porcile per nascondere il corpo di Vincenzo

Napoli. Ucciso e sepolto, porcile per nascondere il corpo di Vincenzo
di Daniela De Crescenzo
Domenica 28 Febbraio 2016, 10:01
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Volevano costruire un porcile sulla tomba di Vincenzo Amendola per essere sicuri che nessuno trovasse più il suo corpo. Qualcuno lo ha raccontato agli uomini del commissariato San Giovanni, guidato da Pietro De Rosa. E del resto i segni evidenti dell'avvio della costruzione sono ancora tutti là: un pezzo di cordolo di cemento, la griglia che ricopriva la tomba improvvisata e che doveva essere la base del manufatto, alcuni strumenti di lavoro. Tutto era pronto per costruire un rifugio per gli animali.

Poi Gaetano Nunziato, uno degli assassini, ha parlato, il corpo di Vincenzo è stato ritrovato e tutti gli sforzi per nasconderlo sono di colpo diventati inutili. La zona, tra l'altro, era stata già perlustrata anche con i cani che non avevano, però, avvertito la presenza del cadavere. Ma allora, ne sono certi gli inquirenti, i lavori per la costruzione del porcile non erano ancora cominciati: probabilmente qualcuno li ha cominciati quando ormai il cerchio si era stretto intorno a Nunziato, a Gaetano Formicola e Giovanni Tabasco, i due uomini ancora in fuga. Operazioni che raccontano la ferocia di quei ragazzi del Bronx cresciuti insieme alla loro vittima. Ferocia, freddezza, deserto di ogni sentimento, sono, del resto, la colonna sonora della narrazione che Gaetano Nunziato ha fatto ai poliziotti e ai magistrati.
 

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