Usi e abusi del WiFi. L'esperto D'Agostino:
«Nelle scuole lo trovo inutile»

Usi e abusi del WiFi. L'esperto D'Agostino: «Nelle scuole lo trovo inutile»
di Ilenia De Rosa
Venerdì 11 Novembre 2016, 11:53 - Ultimo agg. 12:14
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«Il WiFi va di moda ma bisogna fare distinzione tra usi e abusi: dietro tale tecnologia ci sono i campi elettromagnetici. Le possibili ripercussioni sulla salute dell'uomo non possono essere ignorate». Ad affermarlo è Francesco D'Agostino, docente universitario di Campi elettromagnetici presso la facoltà di Ingegneria elettronica. «Non bisogna nemmeno avere paura dei progressi tecnologici ma è imporante conoscerli a fondo per avere l'approccio giusto». 
 


Tanti, infatti, i comportamenti sbagliati o potenzialmente nocivi che andrebbero corretti: dai metodi di ultilizzo del cellulare nel quotidiano alla scelta dell'installazione di impianti dove non servono. «Non trovo la necessità di introdurre il WiFi nelle scuole, soprattutto elementari e medie, quando l'edificio può accogliere la rete su cavo. Perchè non usare la tradizionale ethernet? Solo per avere un computer su una cattedra senza un filo? Esporre a rischio di salute i bambini, che assorbono maggiormente rispetto agli adulti le onde elettromagnetiche, per un beneficio minimo lo trovo inutile. Diverso, invece, è il discorso in quelle strutture storiche dove non è possibile realizzare un impianto attraverso cavi».

Sulle conseguenze dell'inquinamento elettromagnetico non ci sono dati certi. «Esistono tanti studi, con risultati anche diversi tra loro - continua D'Agostino - Nel dubbio, però, e nell'interesse di tutelare la salute dell'uomo, è bene ridurre i rischi. Del resto anche le legge prevede i cosidetti "obiettivi di qualità" per le installazioni future, con l'obiettivo di minimizzare i livelli di campo».

Assumere comportamenti corretti nel quotidiano rappresenta già un importante passo in avanti. «Non bisogna dormire con il cellulare acceso sotto al cuscino o sul comodino - raccomanda l'esperto - Nel caso di telefonate lunghe, è preferibile usare le cuffiette perchè in tal modo si riduce notevolmente l'esposizione del cranio a campi elettromagnetici. Anche l'uso del portatile sulle gambe è sbagliato: bisognerebbe usare almeno un cuscino». 

Altro discorso è quello delle antenne sul territorio. «I Comuni - conclude - hanno a disposizione uno strumento: il piano delle antenne per la pianificazione della installazione delle reti di telefonia mobile all'interno del territorio.
Purtroppo al sud ancora non è usato».

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