Napoli, in città 700 telecamere,
ma le periferie restano scoperte

Napoli, in città 700 telecamere, ma le periferie restano scoperte
di Nico Falco
Domenica 20 Novembre 2016, 09:22 - Ultimo agg. 09:46
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La notte del 7 settembre, quando avevano sparato diversi colpi d'arma da fuoco in via Toledo, nessuno li aveva visti. Niente testimoni, nessuno s'era fatto avanti per fornire elementi utili alle indagini. Eppure, a distanza di due mesi, sono scattate le manette.

L'asso nella manica dei carabinieri della compagnia Centro, diretta dal comandante Michele Centola, sono state le telecamere. Gli occhi elettronici che vegliano sulla città e sono immuni dalla paura di ritorsioni. Anche stavolta hanno «parlato», fornendo la soluzione del caso e indirizzando le indagini verso gli ambienti di camorra. Ma l'aiuto non si limita alla lotta alla malavita organizzata: sempre grazie alle telecamere di sorveglianza sono stati per esempio arrestati solo nelle ultime settimane ladri di scooter e il responsabile di un grosso furto di pc in una scuola, tutti riconosciuti in video.

Così come i file delle immagini registrate anno rivelato il nuovo modus operandi delle «stese», le intimidazioni di quei gruppi camorristici che seminano il terrore ispirandosi ai criminali sudamericani. Uno strumento, insomma, che sarebbe fondamentale sia per l'esito delle indagini ma anche come semplice deterrente. Se solo funzionasse. La panoramica degli impianti di videosorveglianza a Napoli, infatti, è impietosa. Si passa da zone completamente coperte e larghe aree, talvolta scenario di recrudescenza criminale, dove i soli occhi elettronici sono solo quelli dei clan che sorvegliano le piazze di spaccio per conto del «sistema».

La realtà emerge da una mappa presente sul sito del Comune di Napoli, che riporta gli impianti installati con i Pon Sicurezza 2000/2006 e 2007/2013. I punti segnalati sono 218, distribuiti per la maggior parte tra Chiaia, Mergellina, Vomero e in varie zone del centro storico. A quelli segnalati si vanno ad aggiungere le 48 nuove telecamere ai Decumani mentre in programma ci sono le altre 35 alla Sanità, di cui 12 telecamere e 22 rilevatori di targa. Parte delle nuove installazioni del centro storico, come denunciato dai commercianti, sono però ancora ferme dopo quattro mesi perché manca il collaudo. In totale i punti di controllo sono oltre settecento, ma il conteggio complessivo include anche i rilevatori di targa e gli apparecchi che non servono strettamente per la videosorveglianza: soltanto un terzo sono effettivamente telecamere. Le aree di Forcella, via Toledo, via Mezzocannone, Duomo e piazza Cavour sono monitorate, dopo un periodo in cui hanno funzionato a singhiozzo.

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