Perché va cacciato
questo vigile urbano

Perché va cacciato questo vigile urbano
di Francesco Durante
Venerdì 25 Novembre 2016, 08:11 - Ultimo agg. 10:24
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 Una serata a parti invertite: il mondo alla rovescia. C'è un giovane privato cittadino che ha l'ardire di ostinarsi a pretendere che le cose siano fatte secondo regola, e davanti a lui c'è un tutore dell'ordine che non vuole sentire ragioni, e che anzi - uniforme e distintivo e tutto, pienamente compreso nel ruolo dell'Autorità Costituita e Insindacabile - mostra di non tollerare quelle che devono sembrargli indebite invasioni di campo. 

E, dunque, quel giovane privato cittadino che gli mostra come e perché si stia comportando in maniera del tutto difforme da come gli sarebbe richiesto, senza pensarci nemmeno un minuto decide di punirlo e umiliarlo. La buona notizia se nell'episodio accaduto l'altra sera nei pressi dello stadio San Paolo e fortunatamente documentato da un video è lecito pensare di poter scovare anche una buona notizia - è che c'è ancora qualcuno, e pure giovane per fortuna, che ha davvero a cuore il decoro delle istituzioni, il senso civico e la civilta dei rapporti.

La cattiva, anzi la pessima notizia è invece che chi di queste cose il decoro, il senso civico, la civiltà - dovrebbe fare l'essenza stessa del proprio lavoro, non solo non lo fa, ma se ne fotte proprio, e si comporta nello spregio più assoluto della propria alta funzione. E dunque eccolo là, fissato nell'eternità fuggevole di un video che lo inchioda alle sue (tradite) responsabilità: è il vigile urbano che al giovane che gli fa notare che non ha fatto bene a parcheggiare nello spazio riservato ai disabili si avvicina con aria minacciosa e lo schiaffeggia col blocchetto delle multe. Che dobbiamo pensare di questo signore? Quale eventuale e certamente strabiliante argomento corporativo si dovrà escogitare per riuscire a risparmiargli le sanzioni che con tutta evidenza si è meritato sul campo?

Certo i suoi tutori dovranno pensare a qualcosa di più efficace delle scuse pelose trovate a suo tempo allo scopo di boicottare un concorso sgradito; e ci sarà bisogno di un capolavoro di paleosindacalismo corporativo per poter provare a difendere l'indifendibile.

Dispiace dirlo, dunque, ma proprio non si può farne a meno: serve adesso un provvedimento esemplare, serio e severo anche più di quelli adottati recentemente per sanzionare i vigili motociclisti che avevano l'abitudine di non pagare l'assicurazione per i propri mezzi privati. Serve per riguadagnare almeno in parte l'onore perduto del Corpo dei vigili urbani di Napoli, che per colpa di questi (sperabilmente) pochi soggetti si trova a dover attraversare un periodo veramente difficile.

E siccome la trincea dei vigili urbani è la più visibile ed esposta fra le postazioni dalle quali le istituzioni si mostrano quotidianamente alla cittadinanza, ci sarà veramente bisogno di una sterzata. Se questo è infatti l'esempio che dall'alto si dà alla gente, e se lo si accetta, se lo si lascia passare come se niente fosse o anche magari con l'orpello di qualche rituale finzione di improvvisa ma innocua ferocia, dopo non ci si potrà più meravigliare se nelle strade succede quello che purtroppo succede, e se tanti, troppi, continuano a voltarsi da un'altra parte.
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