Napoli, il caso vigili: per chiamare la centrale si usa il proprio cellulare

Napoli, il caso vigili: per chiamare la centrale si usa il proprio cellulare
Venerdì 29 Luglio 2016, 08:14
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Mancano ponti radio efficienti per le auto, mentre le pattuglie appiedate sono totalmente sprovviste di ricetrasmittenti. Per le volanti non è previsto servizio di igienizzazione interna e sono prive di telepass. Al di là del problema numerico e dell'anzianità dei vigili urbani di Napoli, ce n'è un altro legato alla sicurezza degli agenti, alla penuria di risorse e alla vetustà dei mezzi.

Basti pensare la polizia Municipale della terza città d'Italia è ad oggi priva di ponti radio efficienti per le auto e totalmente priva di radio per le pattuglie appiedate. Gli agenti sono costretti ad utilizzare i propri cellulari privati, per contattare ed essere contattati dalla centrale operativa. In pratica un agente in servizio, se fosse colto da un'emergenza qualsiasi, non può far altro che telefonare al comando come qualsiasi altro cittadino e mettersi in fila. E per offrire ai turisti maggiori informazioni sono costretti ad utilizzare il proprio traffico internet. C'è poi un problema di sicurezza. Nessun agente è dotato di mascherina antismog per la viabilità, né di guanti antitaglio ed antipuntura. Eppure, spesso, soprattutto in alcune circostanze, i vigili vengono a contatto con persone potenzialmente affette da patologie gravi, infezioni, malattie. Al contempo, il parco mezzi, seppur siano state messe in campo dall'amministrazione risorse negli ultimi anni, non vive certo una primavera florida.

Le novanta auto disponibili, a seguito del rinnovo del noleggio, non possono superare gli 80mila chilometri di percorrenza. Dopo circa 16 mesi dal rinnovo del contratto, le auto hanno percorso in media 33mila chilometri. Molte di queste sono già ferme ai box, in stato di manutenzione. Delle 55 moto, la più giovane ha 5 anni, la più «anziana» 13. Si salvano soltanto i 12 scooter, nuovi di zecca. I 17 Scudo e Doblò sono privi dell'impianto di climatizzazione, mentre dei 17 carri gru, soltanto 4 sono funzionanti. «Dulcis in fundo» non è prevista alcuna attività di lavaggio auto e di igienizzazione interna. Ancora oggi, nonostante reiterate richieste nel corso degli anni, gli agenti devono escludere dal loro percorso la tangenziale di Napoli, in quanto non dotati di telepass. Per gli interventi tempestivi sta al buon cuore dell'agente di turno, pagare di tasca propria il pedaggio. Nonostante tutto questo, i risultati portati a casa dal comando guidato dal colonnello Ciro Esposito sono comunque confortanti: basti verificare i verbali effettuati al codice della strada, dal 2014 ad oggi.

Nel 2014 si contano 2262 verbali per un ammontare di un milione 135mila euro; nel 2015 1743 verbali per un ammontare di un milione di euro; mentre nel primo semestre 2016 sono state già elevate 1003 contravvenzioni che corrispondono in termini economici a 531mila euro. «Il nostro intendimento spiega il segretario metropolitano del sindacato Diccap Roberta Stella - è quello di dare alla città la verità, articolata e complessa, sullo stato della Polizia Municipale. Non vogliamo alibi, nonostante tutto siamo e saremo al fianco dei cittadini.

La politica smetta di fare promesse, affronti la realtà e lavori per la funzionalità dei servizi pubblici e meno per le beghe di palazzo. In strada al centro». «La nostra lotta spiega Stella - non è finalizzata a maggiore salario, ma a dignità, professionalità e operatività. Ci sentiamo offesi nel non poter sequestrare una moto per mancanza di depositerie, di non avere una centrale radio o mezzi minimali. Questa città è morta senza legalità e vivibilità. Come esempio basti pensare che su Fuorigrotta-Bagnoli, 61 agenti sono ultrasessantenni con cinque operati a cuore aperto, uno quasi cieco, quattro con sospetto carcinoma, due con carcinoma, uno con labirintite, quindici con patologie importanti da ischemia a problemi prostatici.  A questo personale l'amministrazione per premio ha tolto 30 euro mensili».

va.es.
 
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