Napoli, la malattia ai tempi del web
vademecum sulla sclerosi multipla

Napoli, la malattia ai tempi del web vademecum sulla sclerosi multipla
Venerdì 18 Novembre 2016, 14:52 - Ultimo agg. 15:39
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Un confronto inedito tra neurologi, psicologi, antropologi, professori universitari, magistrati, studiosi e giornalisti esperti di e-health con l’obiettivo di realizzare una “guida” speciale da offrire ai pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Una preziosa “mappa-bussola” per mettere i malati e i loro familiari in condizione di raccogliere informazioni sul web in assoluta sicurezza grazie alla valutazione dell’attendibilità delle fonti. Strumento oggi divenuto indispensabile perché Internet, come è noto, ha ormai cambiato il modo di essere medico e di essere paziente dal momento che sanità e medicina sono in svariate forme e con molteplici contenuti sempre più presenti sulla Rete con informazioni e comunicazioni visibili a tutti su forum, blog e canali social, spazi dove i pazienti già condividono le loro esperienze e soprattutto le informazioni sulle innovazioni terapeutiche. Il vademecum ha visto la luce a Napoli - città sempre più centrale nell’informazione tecnologica - nel corso di un appuntamento scientifico nazionale organizzato proprio a questo scopo: “Social media and multiple sclerosis: communities of practice”, che ha visto la partecipazione di numerosi clinici e altrettanti professionisti di ambiti diversi.


Il convegno partenopeo - peraltro accreditato nell’ambito del Programma nazionale di Educazione continua in medicina - ha dunque offerto l’opportunità di aprire nuovi e più sicuri sentieri nell’informazione e nella comunicazione specialistica sul web. L’incontro – che si è svolto nella sede di Quartiere intelligente, nel quartiere Montesanto, e ha avuto il contributo incondizionato di Teva - ha visto la partecipazione di alcuni tra i massimi studiosi del settore che hanno offerto il loro contributo alla creazione del nuovo strumento in grado di far affrontare con maggior sicurezza le dinamiche di trasformazione e-health (ovvero il complesso delle risorse, soluzioni e tecnologie informatiche di rete applicate alla salute ed alla sanità) che stanno inevitabilmente mutando anche lo scenario della malattia.  “Il web è parte integrante del vissuto delle persone con una patologia cronica – ha spiegato il dottor Luigi Lavorgna della Seconda Università di Napoli, Neurologo esperto nella Sclerosi Multipla, che è stato l’ideatore e il responsabile scientifico del convegno.

E aggiunge: “Da questa giornata è emerso che il web deve essere integrato nel processo di cura della persona con Sclerosi Multipla: le potenzialità del web nel management della patologia emergono sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista del taking care”.
A sottolineare l’importanza del nuovo strumento è stata anche la Professoressa Eleonora Cocco, docente di Neurologia all’Università di Cagliari: “Nella società contemporanea, in cui l’informazione medica e la costruzione di reti sociali per il supporto delle persone con malattie croniche è fortemente condizionata dal web e dai social media, i medici non possono più accontentarsi dalla semplice conoscenza di questo mondo ma sono chiamati a parteciparvi attivamente per promuovere più efficacemente la salute delle persone e delle comunità”. In prima linea in questa nuova sfida c’è il Professor Gioacchino Tedeschi, Direttore del Centro per la Sclerosi Multipla della Seconda Università di Napoli, che ieri ha spiegato: “Questo evento ha permesso di riflettere approfonditamente sul web e il suo utilizzo in medicina. Ancor più importante perché la Sclerosi Multipla è una patologia cronica spesso a esordio giovanile e i giovani, come è noto, sono fruitori quotidiani della rete e delle sue risorse”. Tra le caratteristiche dell’incontro va annoverata l’inedita scelta di unire alla presenza di clinici e personale specialistico anche quella di esperti del web, giornalisti scientifici e magistrati, come il dottor Michele Ciambellini (Tribunale di Napoli): “Un appuntamento di rilievo - ha detto ieri - in un mondo in cui le decisioni del consumatore-paziente sono sempre più orientate dalle informazioni che provengono dal web. Ma il ruolo del magistrato dovrebbe essere, come in molti altri casi, soltanto sussidiario, essendo previsti numerosi importanti soggetti istituzionali preposti a garantire la corretta informazione medico-scientifica sul web, in primis l’Agcm e poi gli Ordini professionali dei medici e dei giornalisti”.
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