Napoli. Welfare in ginocchio: stop a 108 assistenti, a casa duemila alunni

Napoli. Welfare in ginocchio: stop a 108 assistenti, a casa duemila alunni
di ​Daniela De Crescenzo
Giovedì 6 Ottobre 2016, 09:26
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Il primo stop ha riguardato gli allievi disabili inseriti nelle materne e nelle superiori: si sono fermati 108 assistenti scolastici e restano a casa quasi duemila alunni, mille e cinquecento secondo il Comune. E non solo: è bloccato anche il trasporto scolastico per i disabili. Una situazione esplosiva, provocata dai tagli al bilancio del Comune dovuti alla diminuzione dei trasferimenti statali e al piano di riequilibrio varato per evitare il dissesto e dai ritardi nei trasferimenti dei fondi regioni.

Quello che sta accadendo in questi giorni lo spiegano chiaramente i numeri raccolti dall’associazione «Tutti a scuola». Ogni anno nelle nostre scuole c’è un incremento di alunni disabili di circa del 2,8% (6500 bambini in più). In Campania nell’anno scolastico 2014-15 c’erano 24460 allievi che necessitavano di sostegno, ma il rapporto insegnante sostegno-alunno disabile era 1,56. A fronte di tutto questo la spesa per l’assistenza scolastica in capo al Comune è destinata a calare passando dai 21 milioni del 2016 ai 12 del 2017 ai 3 del 2018. A picco anche gli stanziamenti per l’infanzia e gli asili nido che passeranno dai 42 del 2016 ai 9 del 2018. Cancellati i fondi per i centri socioeducativi, per l’affido familiare, per gli anziani e le case di riposo. 

Cifre commentate con durezza dal presidente di Tutti a Scuola, Tony Nocchetti che dice: «A nessuno è venuto in mente che tagliare risorse per i disabili, gli anziani, i bambini è un crimine e non una scelta dettata dal governo cattivo? Quando la maggioranza eletta a giugno con un sensibile decremento delle simpatie verso il sindaco si è trovata tra le mani il bilancio di previsione approvato il 5 agosto a cosa stava pensando? Se si vuole iniziare una rivolta si guardi innanzitutto negli occhi chi vive solo, dimenticato, spesso triste e senza speranza. Il resto, tutto il resto è propaganda o strumenti di distrazione di massa».
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