Oltraggio all'ambiente, la denuncia dei Verdi per lo scheletro dell'ex caserma della forestale a Ischia

lo scheletro della caserma ex forestale di Ischia
lo scheletro della caserma ex forestale di Ischia
di Massimo Zivelli
Giovedì 10 Agosto 2017, 22:31
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Cade a pezzi mentre il processo per scempio ambientale viaggia verso la prescrizione e quindi l’annullamento. A tenere banco nell’agenda dei Verdi è ancora il destino di quella che doveva essere la nuova caserma della guardia forestale di Ischia e che invece da anni è relegata al ruolo di ingombrante ecomostro all’interno della pineta e del bosco della Maddalena a Casamicciola Terme. L’affondo è di Francesco Emilio Borrelli che al caso ha dedicato anni ed anni di interventi ed esposti alla Procura. «Ormai incombe la prescrizione e ci sono ben poche speranze – dice il consigliere regionale dei Verdi - di arrivare a una sentenza che preveda pene per i presunti responsabili dello scempio perpetrato a Casamicciola, dove è stata letteralmente distrutta un’ampia area alberata per fare spazio a una caserma del corpo forestale dello Stato che, da subito, era apparsa spropositata rispetto alle reali esigenze, al di là della scelta sbagliata del luogo su cui edificarla».

E proprio in questi giorni di emergenza incendi anche sull’isola d’Ischia, Borrelli si è recato nuovamente sul posto per un sopralluogo e ha ricordato come in passato, «da assessore alla forestazione della Provincia di Napoli feci di tutto per fermare quella che, a mio parere, era una chiara speculazione che andava a danneggiare una delle aree più belle dell’isola di Ischia e ora, purtroppo, devo constatare che, difficilmente, potremo avere delle condanne se gli indagati saranno riconosciuti colpevoli perché ormai sono passati 8 anni da quello scempio e non si è concluso neanche il primo grado di giudizio». Per Borrelli, quel che resta, oltre all’amarezza per il fatto che non sarà fatta giustizia, è la devastazione di quell’area dove, al posto del verde e degli alberi, c’è solo uno scheletro di cemento, brutto e pericoloso. «Adesso bisogna impegnarsi per risanare quell'area affinché non diventi l'ennesimo monumento all'abusivismo edilizio di Stato» ha concluso Borrelli.
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