Ospedale San Paolo, non solo formiche: «Subito il piano ospedaliero»

Ospedale San Paolo, non solo formiche: «Subito il piano ospedaliero»
di Maria Elefante
Mercoledì 28 Giugno 2017, 17:37
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«Una persona è morta sotto i nostri occhi mentre noi non potevamo fare nulla perché qui non c’è un’unita di cardiologia o per la cura dell’Ictus». L'assessore alle politiche sociali della X municipalità, Costanza Boccardi, racconta l’episodio accaduto negli uffici comunali lo scorso febbraio. I sindacalisti invece parlano di clientelismo e di come alcune persone anziane in attesa di essere visitati per l’operazione di cataratta abbiano dovuto attendere l’arrivo del medico per circa sei ore. 

Dopo l’episodio delle formiche la municipalità cerca giustizia per l’ospedale San Paolo. Sotto accusa è la gestione dell’ospedale che negli ultimi anni ha visto un avvicendamento di sei direttori. Una gestione che ha impedito alla municipalità di svolgere la conferenza stampa all’interno dell’ospedale a quanto pare a causa di una mancata comunicazione da parte dell’ente di via Acate. «Ci hanno detto che non sarà dismesso nonostante alcune unità siano state trasferite all’ospedale del Mare - spiega il presidente della decima municipalità Diego Civiltillo - Ma ormai le mancanze sono troppo e urge conoscere il piano ospedaliero che si vuole attuare».
 


Nella relazione stilata dai sindacati e giunta sulla scrivania della municipalità sono stati evidenziate in particolare alcune criticità che riguardano la ginecologia la sicurezza e la risonanza magnetica: «C’era la messa in opera lrm, erano stati individuati i locali ma poi destinati a magazzino, questo mette a rischio la risonanza magnetica che rischia di essere persa - ha spiegato - per quanto riguarda la sicurezza invece registriamo gravi carenze sulle vie di fuga, sui dispositivi antincendio e per l’accesso ai portatori di handicap, in ginecologia, invece, il servizio di fecondazione artificiale ha prodotto solo gravi perdite economiche. Non è mai partito, il reparto conta 14 posti letto, quelli occupati sono mediamente 11, con un organico di 18 ginecologi, 13 ostetriche 20 infermieri e una percentuale del parto cesareo che supera il 60 per cento».

Intanto dai sindacati arriva la denuncia: «Troppi infermieri che svolgono turni di mattina e pochi di notte - ha spiegato Lello Pavone responsabile del sindacato degli infermieri nursing-up - C’è stata una gestione clientelare che poi ha visto persone uscire dai reparti e finire in direzione sanitaria a non fare niente».

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