La pena più severa - l’ergastolo - è stato chiesto per Vincenzo Costagliola in relazione all’omicidio di Maurizio Lutricuso, il giovane assassinato il 10 febbraio 2014 davanti a una discoteca a Pozzuoli per una sigaretta negata (gli altri imputati per questo omicidio sono minorenni e processati separatamente) e la stessa pena - carcere a vita - è stata proposta per Giovanni Cerbone in relazione all’agguato del 16 luglio 2013 in cui fu assassinato un cittadino tunisino, Tahar Manai, finito nel mirino per aver “offeso” la famiglia Mazzarella. Per gli altri imputati sono state chieste condanne che oscillano tra i venti e i quattro anni di reclusione. Le accuse contestate variano, a diverso titolo, dall’associazione a delinquere di stampo camorristico alle estorsioni (imposte a piccoli commercianti, ambulanti, parcheggiatori abusivi e prostitute del centro storico), dalle armi allo spaccio di sostanze stupefacenti. La condanna a venti anni di reclusione è stata proposta per gli imputati ritenuti ai vertici dei gruppi malavitosi che avevano fatto cartello attorno ai Giuliano di terza generazione, ai Brunetti e ai Sibillo: tra questi, Manuel Brunetti, Pasquale Sibillo, Giuseppe Giuliano, Guglielmo e Antonio Giuliano, Salvatore Marino e Salvatore Cedola, mentre 16 anni e 8 mesi sono stati chiesti per Ciro Brunetti, 16 anni per Luigi Vicorito e Manuel Giuliano.
Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato nell’aula bunker di Poggioreale, davanti al giudice Nicola Quatrano.
A giugno è prevista la sentenza.