«Piazza Bellini basta invasioni barbariche»

«Piazza Bellini basta invasioni barbariche»
di Davide Cerbone
Sabato 28 Maggio 2016, 17:32 - Ultimo agg. 17:40
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Lo hanno piazzato giusto in mezzo, il povero Vincenzo Bellini. A metà strada tra le due movide che dopo il tramonto si spartiscono la piazza. Da una parte quella traboccante degli spritz in piedi; dall'altra quella dei caffè letterari, seduta e contenuta all'interno del quadrilatero che gli intitolarono centotrenta anni fa. Intorno a lui, una babele di ragazzi (ma anche ex ragazzi) che tracima fino a invadere la strada. E ancora, sosta selvaggia, spaccio di droga, auto piazzate con tutte e quattro le ruote sui marciapiedi, motorini che sfrecciano tra i passanti anche nelle aree pedonali, la piazza Dante disegnata da Gae Aulenti trasformata in parcheggio abusivo sotto il naso dei vigili urbani (l'unità operativa Stella è proprio lì di fronte) e un campionario di violazioni assortite.

Tutto condito fino a tarda ora dal sottofondo della musica ad alto volume e dal rullare alienante dei tamburi. Insomma: mezzanotte di fuoco.Dall'alto del suo piedistallo, a pochi passi dal Conservatorio, il malcapitato compositore non può che assistere a queste invasioni barbariche. Immobile, come solo una statua sa fare. Una condizione, questo è il problema, condivisa dalle istituzioni. Perché tra l'immobilità e l'immobilismo lo scarto si chiama responsabilità. E nelle lunghe notti napoletane piazza Bellini si trasforma in una zona franca del divertimento, un pezzo del cuore cittadino sottratto alla giurisdizione ordinaria in cui tutto è concesso.L'assedio comincia da metà settimana. Davanti al bar più in voga, prezzi popolari e una solida reputazione conquistata negli anni soprattutto tra artisti e studenti, si aggrumano in centinaia, stipati uno sull'altro. Una muraglia umana che spesso invade tutta la carreggiata, bloccando il traffico. Grande festa, per i parcheggiatori abusivi, che si avventano sulle prede come avvoltoi selvatici. «Sono almeno una decina, infestano da anni un'ampia area che va da via Conte di Ruvo, via Bellini, via Costantinopoli e arriva fino a via Foria. Sono aggressivi e pretendono anche 5 euro ad auto. In più, vendono ticket dei parcometri falsi.

Qualcuno lo hanno arrestato, ma dopo pochi giorni era di nuovo al suo posto», racconta un componente del Comitato Bellini, impegnato da un paio di anni in questa strenua difesa della vivibilità. «La notte per noi è un inferno, chi ha la sfortuna di abitare in zona non riesce a prendere sonno. Abbiamo scritto tutto nell'esposto-denuncia firmato da 150 residenti, nessuno ci ha risposto», si avvilisce un'altra associata, descrivendo una degenerazione che ha trasformato l'epicentro intellettuale della Napoli bohemienne in un suk. E con l'arrivo dell'estate la situazione promette di peggiorare. A mettere un argine al degrado ci riprova adesso un coordinamento dei comitati di quartiere. «Da tempo in questa zona succede di tutto: oltre allo spaccio di droga, vendita di alcolici a minori, occupazione abusiva di suolo pubblico, schiamazzi notturni fino alle quattro del mattino. Cose che ho denunciato più volte, ma senza alcun risultato», lamenta Gennaro Esposito, consigliere comunale uscente (non ricandidato) e presidente del neonato Comitato per la quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina, che riunisce otto comitati civici di varie zone della città invase dalla movida (Bellini, Chiaia, via Aniello Falcone, Chiatamone).

«Ho portato all'approvazione del Consiglio comunale un ordine del giorno chiedendo al sindaco di emettere un'ordinanza sulla base della legge 47 del 95, che riguarda la tutela dei cittadini dall'inquinamento acustico. Tutto inutile». Quella proposta il Comitato ha deciso adesso di sottoporla ai candidati sindaco. «I residenti sono esasperati - osserva Esposito -. È ora che qualcuno li ascolti».
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