L’assunzione dei figli e il funerale
le richieste assurde del sindacato napoletano

L’assunzione dei figli e il funerale le richieste assurde del sindacato napoletano
di Pietro Treccagnoli
Venerdì 21 Ottobre 2016, 00:03 - Ultimo agg. 11:02
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Inviato a Pomigliano d’Arco

Aridatece Cipputi, il vecchio operaio di Altan, simbolo del realismo e della sfacciataggine di una classe, quella operaia appunto, che da tempo s’è avviata a rinchiudersi nei libri di storia. Aridatecelo, soprattutto quando si hanno tra le mani comunicati ufficiali di sindacati abbarbicati come cozze agli scogli di un passato di piccole sinecure o privilegi che ora si chiamano elegantemente benefit. Un misto di richieste paternalistiche e di bombe atomiche che non possono essere istituzionalizzate, ma che sottobanco sono state e continuano ad essere praticate in tanti settori dell’occupazione non solo privata. Quello che ha partorito la Rsu di un’azienda internazionale d’avanguardia come la General Electric Avio di Pomigliano d’Arco, che produce componenti meccaniche per l’aeronautica civile e militare, è un tentativo emblematico di riportare indietro le lancette dell’orologio della storia, dettato dalla paura di un’industrializzazione 4.0 di cui quasi nessuno sa definire per bene i contorni. 

Che cosa si elencava nel comunicato? Un misto di richieste capaci di far saltare dalla sedie chi non conosce l’intera storia dello stabilimento centenario. Tra i benefit, venuti fuori dalla discussione, c’erano «orologio, penna, soccorso funerario e prestiti a costo zero». Ma soprattutto «l’assunzione di figli di dipendenti» con l’«individuazione di procedure che assicurino la certezza di una quota certa di assunzioni».
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