Nella casa dell’Orso Ferito
tra i mosaici dell’altra Pompei

Nella casa dell’Orso Ferito tra i mosaici dell’altra Pompei
di Gaty Sepe
Giovedì 23 Marzo 2017, 23:46 - Ultimo agg. 24 Marzo, 12:46
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In via degli Augustali, nel cuore della Pompei antica che è poco lontano dal cuore della Pompei contemporanea consumato dalle comitive di turisti, si vedono solo operai. Siamo nella Regio VII, praticamente l’area più grande della città romana, fruibile fino ad oggi soltanto negli spazi del Foro e delle Terme, che si prepara alla riapertura il prossimo 29 marzo. Dopo i lavori di messa in sicurezza e restauro un altro pezzo di «memoria» - via degli Augustali, ma anche il vicolo del Lupanare, e le domus di Sirico e dell’Orso Ferito - verrà restituito alla visita cambiando il volto della città che viene «abitata» ogni giorno da una popolazione di turisti. Aprire e decongestionare, offrendo nuove opportunità alla bramosia di visita degli ospiti è l’obiettivo del direttore generale della Sovrintendenza Massimo Osanna. Un itinerario alternativo che sarà inaugurato a giorni e che Il Mattino ha percorso in anteprima, lontano dalle rotte delle comitive, dal vociare scalmanato degli studenti, dal sottofondo multilingue delle guide, fino alla Casa dell’Orso Ferito.
 

Qui, all’angolo tra via degli Augustali e il vicolo del Lupanare una grande lastra di vetro infrangibile con un’intelaiatura in metallo che simula il Cor-ten spunta tra basoli e mattoni rossi. Già sperimentata per il Cave canem della Casa del Poeta Tragico, protegge l’Orso trafitto da una lancia con la ferita sanguinante, nel mosaico che un paziente lavoro di pulizia e restauro - le lacune sono state riempite con le tessere originali ritrovate - ha riportato alla luce: Laura D’Esposito, funzionaria archeologa, mostra una foto del «prima» in cui si vedono solo erbacce spuntare dalla patina indistinta che ricopre il pavimento. Il mosaico - l’animale morente è un simbolo apotropaico - era nell’ingresso principale della domus, alla quale invece adesso si accede da un’apertura secondaria. Chiusa definitivamente dal terremoto dell’80, ma in realtà quasi mai accessibile anche nel periodo precedente al sisma, e quindi di fatto sconosciuta, la Casa tornerà visitabile, insieme alla vicina Casa di Sirico che verrà riallestita con i calchi dei superstiti ritrovati da Fiorelli, dal 29 marzo. Un sistema di passerelle che verrà montato successivamente permetterà ai visitatori di raggiungere il viridarium, il piccolo giardino con la fontana, posta proprio di fronte all’ingresso senza calpestare i mosaici.
 
 

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