Porto, stop a navetta interna:
Ischia e Capri in rivolta

Porto, stop a navetta interna: Ischia e Capri in rivolta
di Anna Maria Boniello, Massimo Zivelli
Martedì 10 Gennaio 2017, 10:13
3 Minuti di Lettura
Soppressa da ieri la navetta che trasportava i passeggeri dal Molo Beverello a Calata di Massa. Annunciata qualche giorno fa dal presidente dell'Autorità portuale Pietro Spirito e subito accolta da un coro di sdegnate proteste da parte dei sindaci delle isole del golfo, la decisione fa di nuovo salire la tensione a Capri, Ischia e Procida che speravano in un ripensamento. Il servizio venne istituito nel 2007 e fu parte integrante di un accordo tra Regione e comuni isolani che protestavano contro il trasferimento degli arrivi e partenze delle navi traghetto dal Molo Bevello, sede storica, al Molo Calata di Massa: una suddivisione voluta per ridurre il sovraffollamento sulle banchine affacciate su piazza Municipio, al prezzo però di inevitabili disagi per casi particolari ma non rari (corse degli aliscafi sospese d'improvviso per cattivo tempo con la conseguente necessità di raggiungere il molo dei traghetti; auto lasciata nel parcheggio della Stazione marittima e partenza o arrivo da Calata di Massa). Fu l'istituzione della navetta l'unico elemento che mise fine a proteste, manifestazioni e lunghissime riunioni in Prefettura.

«Un vero scandalo - hanno denunciato ieri i sindaci di Capri e Anacapri, Gianni De Martino e Franco Cerrotta - il servizio di navetta è fondamentale soprattutto per chi risiede sulle isole. L'area di Calata di Massa oltre a distare oltre un chilometro da quella del Molo Beverello, è sprovvista di un percorso pedonale sicuro, e costringe i passeggeri a camminare lungo le strade utilizzate da tir e autoveicoli merci di grosse dimensioni. Ne discende quindi una gravissima situazione di sicurezza per i pedoni ed è inammissibile che una tale decisione scellerata sia stata presa senza considerare l'enorme disagio che essa avrebbe creato e soprattutto senza neanche avvisare ufficialmente e tempestivamente le Amministrazioni comunali».

De Martino e Cerrotta si dicono pronti a ricorsi al Tar e ogni altra iniziativa utile a ottenere una marcia indietro da parte di Spirito. Il quale però ha le idee molto chiare sulla sua «rivoluzione» e spiega: «L'Autorità pagava un appalto da 400mila euro l'anno per un servizio utilizzato da pochi passeggeri al giorno». Le alternative sono già in campo: «Con l'Anm stiamo lavorando all'istituzione di un percorso interno per un bus di linea che partendo da Molo Beverello arriverà all'Immacolatella, a circa 200 metri di distanza dal terminal attuale, consentendo ai passeggeri di continuare poi il viaggio verso la stazione e l'aeroporto. Contiamo di partire con il servizio da lunedì prossimo. Ovviamente all'interno del porto non si pagherà alcun biglietto mentre un ticket è previsto per la prosecuzione del viaggio. Questo - spiega il presidente dell'Authorithy - in attesa di rendere organico un accordo con l'Alibus che ogni 15 minuti effettuerà lo stesso tipo di collegamento: la mobilità del porto sarà così integrata con quella della città».
Nei prossimi giorni si vedrà se si tratta di risposte adeguate alle necessità delle migliaia di pendolari e turisti che si muovono fra Napoli e le isole. Intanto è durissimo il commento del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino. «Non mi meraviglia la latitanza della Regione anche su questo nodo», afferma Ferrandino: «Si pretende forse che passeggeri e turisti facciano la spola a piedi fra i due porti o si sobbarchino le spese del taxi? Se questa è la linea, saremo noi a mettere in discussione il piano di delocalizzazione approvato nel 2006 e chiederemo quindi il ritorno delle navi al Beverello».
© RIPRODUZIONE RISERVATA