De Luca a Pozzuoli: «250 milioni per il rilancio turistico dei Campi Flegrei»

Vincenzo De Luca con il sindaco Figliolia al Rione Terra
Vincenzo De Luca con il sindaco Figliolia al Rione Terra
di Elisabetta Froncillo
Sabato 9 Gennaio 2016, 17:30
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POZZUOLI - Rione Terra, Pozzuoli. Si apre lo scrigno dei tesori dei Campi Flegrei e De Luca non ha dubbi dopo la sua visita alla città sotterranea: puntare su questa area per la centralità turistica della regione Campania, facendo richiesta all'Unesco per il riconoscimento dell'immenso patrimonio artistico, ambientale, naturale e storico senza pari al mondo.

Partendo proprio dal percorso antico, conservato tra le fondamenta del Rione Terra, da secoli di storia e stratificazione urbana. Ma soprattutto bisognerà portare a termine i tanti cantieri aperti: 250 milioni di euro sono pronti per farlo, tra fondi europei ed ordinari, entro la fine del 2017.

De Luca ne è sicuro, e lo ha annunciato proprio nell'antica acropoli puteolana: saranno migliaia i posti di lavoro che ne nasceranno. La chiave segreta è racchiusa in progetti di qualità e realizzabili in tempi brevi.

Il sindaco Vincenzo Figliolia ha invitato il governatore della Regione, con la soprintendente all'Archeologia, Adele Campanielli, per intraprendere insieme un percorso di completamento dei cantieri commissariali aperti a Pozzuoli e per segnare un iter da seguire, con impegni concreti.

Pozzuoli, oggi isola felice tra i comuni campani, porta con sé i segni di decenni di abbandono: dalla fine degli anni '60, con la diaspora del Rione Terra, in seguito alle crisi bradisismiche, alla chiusura di una rocca millenaria, alla desertificazione del centro alla nascita dei quartieri periferici, per finire alla deindustrializzazione. Oggi chiede riscatto, al termine di una corsa che dura da tre anni per spendere centinaia di fondi europei che stanno dando una nuova veste alla città, senza perdere nulla.

Tanto da portare De Luca a parlare di “modello di trasformazione urbana”, collegandolo anche al potenziale ancora da sfruttare.

«Questa terra grida vendetta da 50 anni – ha esordito il sindaco Vincenzo Figliolia - Siamo pronti per il prossimo anno per il bando e la gestione futura. Ci tengo a sottolineare che Pozzuoli è una città che cambia spendendo risorse e tempo per valorizzare un territorio che aspettava da troppo una riqualificazione – ha continuato il primo cittadino - Da tre anni stiamo lavorando a ritmi serrati. Le opere commissariali hanno bisogno di essere completate per dare una dimensione della città nella sua integrità: snodi viari, strade, parcheggi e trasporto pubblico devono essere priorità a cui dare risposte concrete, velocemente. Con un finanziamento regionale da qualche mese abbiamo riaperto, dopo sette anni, il percorso archeologico sotterraneo e il 30 marzo è prevista la chiusura. Ma noi come amministrazione, insieme alla Soprintendenza, non ci pensiamo proprio a farlo. La nostra sfida è esserci. Abbiamo fatto squadra tra istituzioni nell'interesse generale dei Campi Flegrei. Con l'impegno del ministro Franceschini dobbiamo dare prosieguo agli impegni intrapresi. C'è una sinergia in campo che non dobbiamo far venire meno».

Dello stesso avviso la soprintendente Adele Campanelli, che ha detto di aver «trovato un sindaco disponibile ed aperto a proposte, con cui poter collaborare. Non soltanto il Rione Terra, ma tutto il percorso di interesso storico ed archeologico sarà al centro di un programma di rivalorizzazione».

Poi Vincenzo De Luca ha chiuso la mattinata di lanci di proposte e di iniziative.
«Pozzuoli è parte del mio programma, ora o mai più. O cambiamo oggi o non ce la faremo più. I fondi europei finiscono e se non utilizziamo come Dio comanda senza disperderli non avremo più il modo per poterlo fare – ha affermato De Luca - Ed oggi abbiamo una condizione politico-istituzionale che ci consente di creare ciò che sogniamo. Pozzuoli è destinataria di fondi importanti. Intendo concentrare i soldi in difesa dei territori, con progetti validi, di qualità e con tempi certi di realizzazione come quelli che ho visto in questa città. Dobbiamo avere il coraggio di trasformarci. E Pozzuoli lo sta facendo, partendo dall'aspetto urbano, deve essere l'esempio della rottura della mummificazione italiana.

Pozzuoli è straordinaria, può essere una esemplificazione dell'idea moderna dei luoghi. È uno dei punti principali per lo sviluppo della regione Campania, è una priorità del nostro governo. Pozzuoli ha un valore assoluto, partendo dalla sua città sotterranea, e nell'idea della giunta regionale è al centro del turismo, partendo da Bagnoli e finendo al litorale domizio. Questo è uno dei siti in cui realizzare migliaia di posti di lavoro. Non c'è al mondo un altro luogo con questa concentrazione di patrimonio ambientale, artistico e storico come quello di questa città e di tutto il comprensorio flegreo. Nel 2008 è stato fatto un tentativo di riconoscimento come patrimonio Unesco di questa area – e poi la grande sfida del presidente - Rifacciamolo proponendo l'unicuum paesaggistico-naturalistico e artistico che offre. Pozzuoli deve essere il centro di un grande distretto turitistico. Entro il 2017 completeremo i cantieri ancora aperti. E non mettiamo fermi alle ambizioni: il porto di Pozzuoli potrà essere uno scalo crocieristico. Basta avere progetti di qualità e fattibili. E noi ci siamo per poter realizzare tutto questo».

Entro la fine del 2017 è dettagliato l'elenco di interventi da completare: 87milioni di euro per il collegamento viario tra la tangenziale di Napoli-via Campana e Pozzuoli; 59milioni per opere di bonifiche; sovrappasso ferroviario via Campana-parco De Luca, sistemazione via Artiaco, 10milioni di euro; parcheggio di interscambio e terminal di via Campana con 14milioni di euro (e ne occorrerrano altri 36 per completare le infrastrutture per raggiungere il centro). Settanta milioni serviranno per il recupero finale del Rione Terra.

Sogni che possono diventare realtà, secondo De Luca che a Pozzuoli ha lanciato una sfida oggi. Ed una promessa ad una comunità di 80mila abitanti, che da troppo tempo aspetta e crede in futuro per la propria terra