Premio «Napoli Città di Pace»
al magistrato Cafiero De Raho

Premio «Napoli Città di Pace» al magistrato Cafiero De Raho
Mercoledì 3 Maggio 2017, 10:27
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“La difesa della giustizia come presupposto di ogni pace”‘ è la motivazione con cui per la prima volta dopo dieci anni dalla sua nascita il Premio “Napoli Città di Pace” viene assegnato ad un magistrato impegnato nella lotta alle mafie. Si tratta del Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, il primo magistrato italiano ad aver avviato un’azione di contrasto al clan dei Casalesi culminata poi nel processo Spartacus.


Accanto a Cafiero De Raho quest’anno nella terna dei premiati ci sono anche i giornalisti Lucia Goracci, inviato di guerra di lungo corso che ha seguito alcuni dei conflitti internazionali più delicati degli ultimi anni dal Medio Oriente all’America Latina e Domenico Iannacone, autore e conduttore de “I Dieci Comandamenti”. La cerimonia di premiazione della nona edizione del Premio “Napoli Città di Pace”, nato nel 2007 grazie ad una sinergia tra l’Arcidiocesi di Napoli, l'Università Suor Orsola Benincasa, l’UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana) della Campania, l’Ordine dei giornalisti della Campania, si svolgerà venerdì 5 Maggio alle ore 11 nella Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa.


Ad aprire la cerimonia ci saranno Lucio d’Alessandro, Rettore Università Suor Orsola Benincasa, Giuseppe Blasi, presidente dell’UCSI Campania, Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e Donatella Trotta, vicepresidente nazionale dell’UCSI. Come di consueto la premiazione sarà affidata all’Arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, a cui spetterà il compito di premiare: il magistrato Federico Cafiero De Raho “per il silenzioso ed efficace rigore del suo costante impegno di lotta alle mafie, ai poteri illegittimi e alle illegalità che minano l’ecosistema e la convivenza civile e per il determinante contributo al trionfo della giustizia, presupposto di ogni pace” ; la giornalista Lucia Goracci “per il coraggio e la determinazione con cui vive il suo ruolo di inviata in zone conflittuali del mondo - dall’Africa all’Asia - raccontando la complessità di guerre, sismi e cambiamenti con un bagaglio informativo sempre attento al fattore umano” ; e il giornalista Domenico Iannacone “per l’impatto sociale, antropologico ed emotivo dei suoi documentari, inchieste e reportage che hanno innovato il lessico televisivo della narrazione della realtà con uno sguardo empatico sugli invisibili e i più fragili, costruendo un’originale grammatica del racconto inclusivo in presa diretta”.


A Pietro Bartolo “il medico eroe” di Lampedusa il Premio speciale Testimone di Misericordia Dalla scorsa edizione, in occasione dell’Anno della Misericordia indetto da Papa Francesco, il Premio “Napoli Città di Pace” ha istituito anche una sezione speciale “Testimone di Misericordia”, con l’obiettivo segnalare e premiare le esperienze più significative di impegno nel volontariato e nella solidarietà concreta sulle molteplici frontiere dei bisogni. Quest’anno il vincitore della sezione “Testimone di Misericordia” è Pietro Bartolo, medico responsabile del Presidio sanitario di Lampedusa premiato “per aver tutelato la salute, i diritti e la dignità di 300mila migranti e rifugiati in 25 anni di accoglienza a Lampedusa, asciugando ‘lacrime di sale’ tra dolore e speranza con l’abnegazione di un medico che mette al centro la persona e il valore inalienabile della vita” Da Susanna Tamaro al Ministro Pinotti: la storia e il prestigioso albo d’oro del Premio Napoli Città di Pace Il Premio Napoli Città di Pace nasce nel 2007, dopo la prima visita di Benedetto XVI in città, con l’obiettivo di radicare in un territorio complesso, contraddittorio e problematico come Napoli - metropoli dalle profonde radici storiche e culturali, intrisa di valori di solidarietà e condivisione multietnica - un riconoscimento non soltanto giornalistico, volto a segnalare l'impegno di testimoni e costruttori di speranza nei più diversi ambiti della comunicazione sociale, con una particolare attenzione ai valori di un umanesimo integrale e alla cultura dell'incontro e del dialogo.

Nell'Albo d'oro del Premio figurano, tra gli altri, gli scrittori Erri De Luca, Susanna Tamaro e Maria Pia Bonanate, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, il fotografo per i diritti umani Francesco Zizola, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, i vaticanisti Angela Ambrogetti, Giovanna Chirri, Miela Fagiolo d'Attilia, Giuseppe De Carli e Raffaele Luise, le registe Cinzia TH Torrini e Loredana Rotondo, il fondatore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi, il missionario Giulio Albanese, lo scienziato Marco Salvatore, il presidente dell’Emeroteca Tucci Salvatore Maffei, l'oncologa Immacolata Capasso e il cardiochirurgo impegnato in cause umanitarie Carlo Vosa.
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