Preti e festini gay, incubo minori:
la Procura di Napoli indaga

Preti e festini gay, incubo minori: la Procura di Napoli indaga
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 23 Febbraio 2017, 08:31 - Ultimo agg. 20:00
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Sulla vicenda a luci rosse che ha coinvolto il parroco di Santa Maria degli Angeli adesso indaga la Procura. Un fascicolo esplorativo è stato aperto dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio che coordina la sezione «reati contro le fasce deboli». Per ora si procede contro ignoti.

L'obiettivo dei magistrati è accertare se nelle chat e nei festini segnalati in un dossier anonimo fatto arrivare poco dopo l'epifania alla Curia napoletana siano stati coinvolti solo adulti consenzienti o se la vicenda possa delineare dei veri e propri reati. Da oggi saranno ascoltati i primi testimoni: si tratterà anche di esponenti del mondo ecclesiastico.
Ma contemporaneamente in procura arriverà anche il dossier realizzato dall'associazione «Meter» fondata da don Fortunato di Noto, un sacerdote da più di due decenti impegnato nella lotta contro la pedofilia e la pedopornografia.
A consegnare in procura il fascicolo nato da segnalazioni ricevute, sarà un esponente della sede beneventana dell'associazione. In questo caso la vicenda sarebbe anche più grave di quella del parroco di Santa Maria degli Angeli perché coinvolgerebbe anche alcuni minori, configurando, quindi, evidentemente, un reato.

Nel fascicolo (che resta top secret), si farebbe anche il nome di un sacerdote della diocesi di Pozzuoli che sarebbe, però, responsabile di una parrocchia napoletana. La diocesi, infatti, abbraccia anche i quartieri occidentali della città, da Fuorigrotta a Pianura. Un ecclesiastico che a suo tempo non sarebbe stato ammesso in seminario a Napoli, ma sarebbe poi diventato sacerdote in una diversa diocesi. Un prete che, è bene sottolinearlo, viene descritto dai suoi parrocchiani, come un'ottima persona che avrebbe dato un nuovo impulso a una parrocchia in difficoltà perché uno dei precedenti parroci era stato coinvolto in uno scandalo a sfondo sessuale.

Il caso della chiesa di Pizzofalcone e quello denunciato da don Di Noto, non sono però separati: del sacerdote della diocesi flegrea, infatti, si parla in uno dei messaggi che si scambiavano in chat il parroco di Santa Maria degli Angeli e un ragazzo (Paolo, intervistato dal Mattino) con il quale avrebbe avuto (e il condizionale in questo caso è più che mai d'obbligo) dei rapporti sessuali. I due discutevano sul web della possibilità di coinvolgere l'altro sacerdote in un incontro. Quella che va delineandosi, quindi, è una vera e propria rete creata da sacerdoti evidentemente infedeli al voto di celibato che avrebbero scelto il mondo virtuale per intessere rapporti e amicizie che poi diventerebbero in alcuni casi molti più concreti in un appartamento del centro storico, come ha raccontato, appunto, Paolo.
I dialoghi erano spesso avviati su chat dedicate agli ecclesiastici: Reverendis, ma anche, come indica don di Noto, Venerabilis, un sito recentemente spostato su una piattaforma russa che si dichiara apertamente «omosensibile». Anche in questo caso è possibile incontrarsi in «camere chiuse».


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