Protesta a Procida, l'isola sciopera
per la chiusura del pronto soccorso

Protesta a Procida, l'isola sciopera per la chiusura del pronto soccorso
di Domenico Ambrosino
Sabato 21 Maggio 2016, 17:05 - Ultimo agg. 22 Maggio, 09:30
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Procida -  Lo sciopero dell’isola con l’eventuale blocco del porto di Marina Grande era stata programmata per lunedì 23. Ma ormai è sempre più difficile mantenere la gente. La popolazione procidana è inquieta ed impaurita. La soppressione del pronto soccorso attivo genera preoccupazione e terrore. Per cui nella giornata di ieri, dopo la grande fiaccolata cittadina e la veglia di venerdì nel piazzale antistante il presidio sanitario di Via De Gasperi, la gente ha rotto gli argini. Lo sciopero è stato anticipato: tutti i negozi, gli uffici e le scuole sono rimaste chiuse per l’intera mattinata e la gente è scesa in massa al porto commerciale. Centinaia di persone hanno sostato sul ciglio di banchina ed hanno costretto aliscafi e traghetti a tardare gli scali e le partenze. La gente ha occupato i portelloni e le scalette d’imbarco e sbarco.

Ci sono stati momenti di grave tensione. Per fortuna non si sono registrati incidenti grazie all’intelligente opera di mediazione esercitata dalle forze dell’ordine. Il capitano dei Carabinieri Andrea Centrella, il maresciallo della locale stazione Massimiliano Albero, il comandante del porto Sabrina De Cuio, hanno condotto personalmente le operazioni. Anche i passeggeri di traghetti ed aliscafi hanno compreso la gravità della situazione e solidarizzato con i procidani che hanno distribuito volantini in cui spiegavano ai turisti le ragioni del loro comportamento: Alla fine applausi e solidarietà da parte dell’utenza pendolare e turistica proveniente e/o diretta a Napoli, Ischia e Pozzuoli. Intanto il sindaco dell’isola Dino Ambrosino, presente in prima fila alla manifestazione, ha chiesto al Prefetto e al presidente della Regione Campania di farsi carico della richiesta della popolazione procidana: l’isola chiede una deroga, come è avvenuto per Capri ed altre località disagiate, che eviti la soppressione dell’attuale pronto soccorso attivo.

“Non chiediamo la luna - dice il coordinatore del Tribunale del malato Aniello Scotto di Santolo - chiediamo solo di non morire e di avere la necessaria assistenza medico-chirurgica e ostetrica 24 ore su 24, perché in caso di cattivo tempo, con mare e vento in tempesta, con l’impossibilità dell’elicottero e della motovedetta di operare, con il modello sanitario organizzativo proposto dal nuovo piano regionale, a Procida residenti e turisti rischiano la vita
».
Se non saranno accolti gli emendamenti chiesti al piano approvato, non si esclude anche il ricorso al Tar. Chiaramente, in tal caso, la protesta è destinata ad inasprirsi. 
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