Quarto, parla il presidente della squadra di calcio preso a bastonate: «Non mi dimetto»

Quarto, parla il presidente della squadra di calcio preso a bastonate: «Non mi dimetto»
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 25 Gennaio 2016, 08:55 - Ultimo agg. 13:51
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«Non mi dimetto. Proseguo il mio percorso umile e orgoglioso perché credo in una Quarto che può cambiare. E non solo, sono certo della vicinanza delle forze dell'ordine che riusciranno a farmi uscire da quest'incubo»: Domenico Sarnataro, che a Quarto tutti chiamano Nico, è un ragazzino di diciotto anni, figlio di un impiegato e di una casalinga. Quest'anno dovrà affrontare la maturità per ottenere il diploma da geometra. Un ragazzo come tanti, che mai si sarebbe aspettato di finire al centro di una vicenda di cui da settimane si occupano media locali e nazionali.

Ma Nico è anche il presidente, uno dei più giovani in Italia, di una squadra di calcio, la Virtus Social Quarto. Cosa che in un paese normale, non dovrebbe comportare altro rischio che una valanga di fischi in caso di sconfitta. Ma a Quarto non funziona così. Perché a Quarto per anni calcio ha significato camorra. E infatti la squadra locale di proprietà di Castrese Paragliola, già condannato a dieci anni di galera, è stata prima sequestrata e poi confiscata dalla Dda. E allora le minacce e le randellate nei confronti di Nico Sarnataro sono una storia da non trascurare.

«Avevamo completato da poco l'allenamento dei ragazzi in una struttura privata nelle vicinanze dello stadio Giarrusso in via Dante e stavo rincasando - racconta Nico - gli amici mi volevano accompagnare, ma io ho preferito tornare a piedi. E ho sbagliato: a cento metri da casa, in corso Italia, sono stato avvicinato da due tipi che a bordo di un motorino: prima hanno inveito contro di me e poi con una mazza mi hanno colpito allo stomaco e all'anca procurandomi delle contusioni».

Perché dà tanto fastidio questo ragazzino? «La squadra è nata nella parrocchia di Santa Maria e partecipa anche a tante attività sociali e soprattutto si occupa di difendere la legalità». Ma non è tutto. Nel periodo di Natale ci sono stati a Quarto due tornei di pallone: a uno, il 24 dicembre, hanno partecipato le vecchie glorie del periodo di Paragliola, e il figlio se ne è poi vantato su Facebook; all'altro, il 27, c'era la squadra di Nico e le vecchie glorie sono state pescate tra quelle in auge in un periodo precedente alla presidenza Paragliola.

E non solo: il campo è stato al centro di una vicenda giudiziaria che ha provocato le dimissioni di Rosa Capuozzo, primo sindaco a Cinque Stelle in Campania. Per ottenerne l'affidamento sarebbero scesi in campo imprenditori sospetti che lo contendevano alla squadra rimessa in piedi dalla Procura dopo la confisca di quella di Paragliola il «Quarto per la legalità». L'ex sindaco ha deciso di far gestire la struttura dall'amministrazione e il 13 gennaio, in piena crisi, è stato pubblicato il bando per permetterne l'utilizzo. Una vicenda ingarbugliata.