Quarto. Maxirissa a colpi di mattarello, sette arresti

Quarto. Maxirissa a colpi di mattarello, sette arresti
di Alessandro Napolitano
Mercoledì 15 Giugno 2016, 08:39
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 QUARTO. Èspuntato persino un mattarello di legno, brandito durante la maxirissa scoppiata in strada. A darsele di santa ragione, due famiglie residenti tra i casermoni popolari del rione «219» di via De Gasperi. Il bilancio finale è di sette persone in manette, tra le quali quattro donne. E diversi feriti: a farne le spese anche un maresciallo dei carabinieri. In stato di fermo, i contendenti hanno continuato a guardarsi in cagnesco all'interno del pronto soccorso, prima di finire davanti al giudice per essere processati con rito direttissimo. Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio di lunedì. In via del Primo Maggio, proprio a ridosso dei prefabbricati del rione, ci sono marito e moglie: il 35enne Gennaro De Rosa e Angela Di Costanzo, 27 anni. Il nome del primo è già conosciuto da polizia e carabinieri. I due iniziano a discutere animatamente, pare per motivi sentimentali. Alzano la voce, non se le mandano a dire. Dalle parole ai fatti il passo è breve. Entrambi avrebbero preso il telefono per chiamare i propri familiari. E in pochi minuti una delle strade più trafficate della città si trasforma in un ring.

Due intere famiglie, una contro l'altra. Da una parte fratelli e zii di lei; dall'altra i parenti di lui. Le parole sono pesantissime, ma ancora deve scoppiare l'inferno. Nel frattempo, a decine si radunano per assistere allo «spettacolo». Scoppia la rissa, volano ceffoni. Tra le donne va in scena la «classica» tirata di capelli. Impossibile fermare la zuffa. Sarà soltanto grazie all'arrivo dei carabinieri che nella zona tornerà la calma. Una pattuglia della tenenza del comandante Leonardo Rosano è in servizio di perlustrazione proprio in quel momento. I militari notano la scena e intervengono. Ma è impossibile far fronte a così tanti coinvolti nella rissa. Vengono chiamati i rinforzi e di lì a poco le botte da orbi si placheranno. Non sarà facile, però. A farne le spese anche un militare. Fortunatamente per lui solo qualche escoriazione. Per tutti gli altri, invece, ferite giudicate guaribili tra i tre ed i dieci giorni. Oltre a marito e moglie che hanno dato il via alla maxirissa sono state arrestate altre cinque persone, appartenenti alle due famiglie in «guerra» tra loro. Si tratta di Vincenzo Grillo, 49enne pregiudicato; Maria De Rosa, 33 anni; Anna Edna Riccio, 56 anni; Paolo Di Costanzo, 50 anni e Lucia Di Costanzo, 25 anni. Per tutti le accuse sono di rissa, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sotto sequestro è finita anche l'arma impropria, un pesante mattarello di legno. Dopo essersi fatti curare all'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, per i fermati è arrivato il processo celebrato con rito direttissimo.

Convalidati tutti gli arresti, con condanne che vanno dai sei ai nove mesi, ma con pena sospesa. In due, inoltre, dovranno presentarsi in caserma per l'obbligo di firma. Appena un mese un'altra zuffa in strada, sempre in quella che è considerata la zona più «calda» della città. E ancora una volta, a far scoppiare il tutto, attriti legati a relazioni sentimentali. Anche in quella occasione furono a decine le persone scese in strada per non perdersi alcun dettaglio della baruffa scoppiata in strada. Così come a riportare la calma, furono ancora i carabinieri della vicina tenenza di corso Italia. Nessuna conseguenza per i coinvolti, in quel caso. Continua, quindi, a far parlare di sè il popoloso rione 219, realizzato all'indomani del terremoto in Irpinia e divenuto una sorta di ghetto all'interno della città. E dove purtroppo si registra il maggior numero di reati rispetto all'intera Quarto.
 
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