C'è il referendum: si fermano
gli autobus, caos trasporti a Napoli

C'è il referendum: si fermano gli autobus, caos trasporti a Napoli
di Valerio Esca
Sabato 3 Dicembre 2016, 10:25 - Ultimo agg. 15:10
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Duecento autisti su ottocento ai seggi elettorali e autobus a singhiozzo. Un quarto della forza lavoro Anm del servizio su gomma, circa il 25%, sarà impegnata durante la tornata elettorale referendaria di domani. La prassi oramai consolidata (garantita dalla legge) degli autisti scrutatori, presidenti di seggio e rappresentanti di lista, vedrà grosse ripercussioni sul servizio autobus e filobus in città. Tra oggi e lunedì 5 dicembre le linee non garantite saranno 22 (12-20-155-156-157-164-193-3-C24-C25-C27-C36-C38-C41-C51-C52-C62-C65-C87-C88-E1-E2).

A queste domenica se ne aggiungeranno altre quattro: 130-C1-C5-V1. Le linee cimiteriali (572-575-540-584-598) saranno sospese per l'intero fine settimana, mentre quella occasionale 654 sostituirà le linee 12 e 20 in tutti e tre i giorni. Regolare invece il sevizio su ferro, linea 1 e funicolari, che nel weekend, oltre alle corse predefinite, ha garantito anche il prolungamento. Domani inoltre, l'orario di apertura degli ascensori Chiaia e Sanità verrà prolungato dalle 14 fino alle 23. «L'azienda fanno sapere dall'Anm - si impegna comunque a favorire la mobilità collettiva con tutte le iniziative utili a compensare almeno in parte i disagi derivanti dalla carenza di personale, compreso il ricorso allo straordinario e lo spostamento dei turni di riposo per il personale che si renderà disponibile». Un diritto al quale l'azienda - è un problema di carattere nazionale ed è giusto ricordarlo - non può dire di no. Le ripercussioni ovviamente saranno senz'altro pesanti per chi è solito utilizzare gli autobus, visto il regime ridotto delle linee. Oltretutto chi manca non sempre può essere rimpiazzato. Il personale si è ridotto di quasi duecento unità nell'ultimo anno, a causa del boom degli inidonei al servizio. In sostanza, chi deciderà di prendere l'autobus o il filobus, farà bene a munirsi di giornale, per ingannare il tempo.

Per quanto riguarda il ramo ferro soltanto un paio sono i macchinisti che andranno ad occupare un posto nei seggi elettorali; poco più, ma nessun numero significativo per gli agenti di stazione della linea 1. Per la Ctp saranno invece 150 su 600 gli autisti che molleranno il volante per munirsi di timbri e matite, nel giorno del referendum. Il tutto va ad incastrarsi in un puzzle già difficile per l'azienda di trasporto locale, vuoi per i conti in rosso, vuoi per la carenza già strutturale di autisti e autobus. Rispetto al 2015 sono circa 200 i bus in meno che circolano in città e questo certo non aiuta a risollevare il ramo gomma, ad un passo dal baratro. Con gli autisti che corrono, non sui mezzi, ma ai seggi elettorali, ai cittadini non rimane che porsi un quesito prima di recarsi alle fermate dei bus: «Sì o no».