Paziente chiama i vigili del fuoco
balconi «a rischio» al San Paolo

Paziente chiama i vigili del fuoco balconi «a rischio» al San Paolo
di Melina Chiapparino
Giovedì 30 Giugno 2016, 18:41
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I ricoverati non possono uscire sul balcone delle loro stanze, dove il nastro segnaletico impedisce di aprire le finestre. Accade all'ospedale «San Paolo» dove, per questioni di sicurezza, sono stati vietati gli accessi ai balconi di due aree destinate alle degenze al terzo piano del presidio, nel reparto di Ortopedia. L'allarme è stato lanciato proprio da una paziente che questa mattina, affacciandosi al balcone, ha notato che si staccavano alcuni calcinacci dalla base della struttura a sbalzo e che una porzione della pavimentazione esterna sembrava sgretolarsi. In preda allo spavento la donna ha chiamato immediatamente i vigili del fuoco che sono intervenuti intorno alle 12 ispezionando la facciata dell'ospedale in via Terracina e dichiarando formalmente alla direzione della struttura la necessità di un intervento manutentivo per due balconi che non sono stati considerati «sicuri».

I vigili del fuoco non hanno riscontrato problemi strutturali ma, in ogni caso, hanno ritenuto obbligatorio il divieto di occupare le balconate che dovranno essere messe in sicurezza. Al momento nelle aree interessate dal disagio, si tratta di due stanze all'interno delle quali ci sono 4 pazienti ciascuna, è stato allestito il nastro segnaletico ed affisso un cartello informativo che vieta ai degenti l'ultilizzo dei balconi per questioni di sicurezza ma l'episodio ha messo in luce il problema della mancata manutenzione più volte denunciato dalle sigle sindacali.

«Già 2 anni fa avevamo individuato diverse aree che necessitavano di un'adeguata manutenzione sia all'interno che sulla parete esterna della struttura ma non fu fatto altro che allestire delle reti di sicurezza sulla facciata - denunciano Carmine Ferruzzi della Uil ed Enzo Tafuto della Cisl - non è mai stata ristabilita l'integrità e la sicurezza del presidio ed anche oggi l'episodio è frutto dell'incapacità gestionale della direzione di questo presidio». Nel mirino dei sindacalisti ci sono anche le disfunzioni organizzative causate da mancanze o guasti degli apparecchi.

«Il laser oculistico è rotto, l'apparecchio per gli esami delle colicisti è fuori uso così come il broncoscopio che non funziona da 1 anno e non è possibile ancora effettuare mammografie con l'apparecchio obsoleto che abbimo nè ecografie perchè manca lo strumento dedicato - aggiungono Lello Paone del Nursing Up e Pino di Napoli Usb - ci chiediamo cosa stia facendo De Luca per una sanità che perde pezzi giorno dopo giorno e ci appelliamo ancora una volta alle istituzioni per non far morire un presidio come il San Paolo che serve un'area vasta e densamente popolata». 
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