Romeo Gestioni, la Cassazione: «Società attiva sul mercato»

Romeo Gestioni, la Cassazione: «Società attiva sul mercato»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 23 Gennaio 2018, 11:57
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A distanza di dieci mesi da arresti e sequestri messi a segno dalla Procura di Roma, inizia ad evidenziarsi - in modo netto - la differenza tra il gruppo imprenditoriale e il suo principale azionista.

Sono infatti due le novità sul fronte delle inchieste che coinvolgono Alfredo Romeo e la Romeo Gestioni Spa, a suo tempo coinvolta nel procedimento a carico dell'imprenditore per illecito amministrativo ai sensi del Decreto Legislativo 231/2001, a proposito dei sistemi interni di autotutela contro eventuali rischi di episodi corruttivi. Due provvedimenti alla luce dei quali risulta marcata la differenza tra le posizioni dell'azienda e del suo principale azionista. Ma facciamo un passo indietro. Come è noto, nell'ambito del procedimento a carico di Romeo e di Marco Gasparri (ex dipendente della Consip) il Gip del Tribunale di Roma, Gaspare Sturzo, ritenne in data 31 maggio 2017 di applicare nei confronti della Romeo Gestioni la misura cautelare dell'interdizione dai rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione, per la durata di un anno. Un provvedimento che non è diventato esecutivo. È stato infatti lo stesso gip Sturzo ad accordare contestualmente alla società - col medesimo provvedimento - la sospensione dell'esecuzione della misura, per consentire all'azienda di attuare un piano di «self-cleaning», in vista di una probabile richiesta di revoca della stessa interdizione. Passano due mesi, siamo al primo agosto del 2017, quando viene depositata una ordinanza da parte del Tribunale di Roma, con cui è stata revocata la stessa interdizione.

Fatto sta che la Romeo Gestioni, anche grazie alla precedente sospensione, non ha mai perso nemmeno per un istante - l'idoneità e la capacità a contrattare con la pubblica amministrazione e con passati, correnti e futuri committenti. Una posizione, quella di Romeo Gestioni, che mai è stata inficiata e che si presenta dunque oggi ulteriormente rafforzata nei meccanismi procedurali e di controllo previsti dalla norma 231/2001. Circostanze alle quali, negli ultimi giorni, si sono aggiunti ulteriori provvedimenti giurisdizionali in favore della stessa Romeo Gestioni.

Proviamo a ripercorrere i provvedimenti adottati. Siamo allo scorso 11 gennaio 2018, quando il Tribunale di Roma ha dichiarato la nullità del giudizio immediato nei confronti della Romeo Gestioni, separando di fatto i procedimenti rispettivamente relativi alla Società e al suo azionista. Altra svolta, lo scorso 19 gennaio, quando la sesta sezione penale della Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi sul ricorso proposto dalla società (rappresentata dagli avvocati Francesco Carotenuto e Raffaele Ferola) contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Roma, che aveva a sua volta dichiarato inammissibile a causa della sopravvenuta revoca della misura interdittiva l'appello proposto contro la prima ordinanza del Gip Sturzo, quella del 31 maggio 2017. Su questo ricorso, la VI Sezione della Cassazione ha ritenuto meritevoli di approfondimento le questioni proposte da Romeo Gestioni, al punto da rinviarle alle Sezioni Unite della Cassazione stessa, competenti a pronunciarsi in materia di particolare importanza.

Con questi provvedimenti, in sostanza, si conferma che la Romeo Gestioni ha sempre operato in termini di correttezza e trasparenza in rapporto alla Pubblica Amministrazione, e che essa è dunque più che mai presente sul mercato.
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