Duomo Napoli, furto delle offerte
decisivo il ruolo di una talpa

Duomo Napoli, furto delle offerte decisivo il ruolo di una talpa
di Nico Falco
Mercoledì 28 Settembre 2016, 08:52 - Ultimo agg. 12:46
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«Non è uno schiaffo a san Gennaro, è opera di un gruppo di disgraziati che sono entrati di notte probabilmente sapendo che avrebbero trovato i soldi». Don Enzo Papa, parroco del Duomo di Napoli, commenta così l'amara sorpresa che si è trovato davanti quando lunedì mattina è rientrato nel suo ufficio e ha trovato la cassaforte svuotata. «Sono passati da una finestra - continua, ricostruendo la dinamica del furto - sono entrati nel mio ufficio e usando qualche strumento da scasso hanno aperto la cassaforte dove c'era il denaro, circa diecimila euro. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è il 27 del mese. Con quella somma, determinata da questue e offerte che si era aggiunte a quanto già c'era in cassa, avremmo provveduto alle necessità della cattedrale, compreso il pagamento delle spettanze dei dipendenti e della ditta di pulizia».

Secondo il sacerdote si è trattato di un furto classico, eseguito da chi cercava soltanto il denaro e non era intenzionato ad oggetti di valore che, custoditi nella Cattedrale, erano comunque protetti da sistemi di sicurezza migliori e non sono mai stati minacciati. Nessun cimelio religioso è stato toccato, lo stesso vale per le opere d'arte. Non interessavano. Sulle porti d'ingresso ai locali non sono stati evidenziati segni di effrazione, nemmeno tentati: l'obiettivo era proprio arrivare negli uffici del parroco.

Come ci siano giunti, e soprattutto se e come sapessero della presenza dei soldi, lo stabiliranno i carabinieri della Compagnia Stella e del Nucleo Investigativo di Napoli, incaricati delle indagini, che dopo la scoperta del furto hanno effettuato i sopralluoghi e acquisito le immagini di alcune telecamere di sorveglianza. Il sospetto, che nasce dalle modalità e dai tempi del furto, è che i ladri siano andati a colpo sicuro. Sono diversi gli elementi che farebbero propendere per questa tesi, a partire dal giorno del raid che non sembra scelto a caso: chi ha agito lo ha fatto successivamente al prodigio, ha aspettato la fine degli otto giorni dedicati a San Gennaro. Ha atteso che terminassero le giornate in cui il Duomo viene letteralmente preso d'assalto dai fedeli e, di conseguenza, le cassette delle offerte si riempiono. Quei diecimila euro rubati, che sarebbero stati consegnati in banca lunedì, erano costituiti per la maggior parte dalle donazioni dei fedeli. 

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