San Paolo, dopo le formiche
blitz dei Nas: appalti nel mirino

San Paolo, dopo le formiche blitz dei Nas: appalti nel mirino
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 15 Giugno 2017, 11:24 - Ultimo agg. 16:05
3 Minuti di Lettura

L'appalto sulla pulizia dell'ospedale San Paolo. E il ruolo di chi ha il dovere di controllare il funzionamento di un servizio, ma anche di monetizzare di volta in volta le singole prestazioni. Bussano alla porta dell'Asl, prima ancora che in ospedale, i carabinieri del Nas. Hanno in mano una delega «forte» da parte della Procura di Nunzio Fragliasso, che punta a fare chiarezza su quell'immagine che vale come un pugno nello stomaco, quella foto del braccio della paziente ricoverata in un letto di ospedale, interamente sommerso dalle formiche.

Venerdì mattina, l'allarme. Non una volta sola, ma due volte a distanza di poche ore, secondo quanto hanno raccontato agli atti due pazienti ricoverate nel reparto invaso delle formiche: nove giugno, dunque, primo allarme alle sei del mattino, immediato intervento degli infermieri che riportano la situazione alla calma. Poche ore dopo - parliamo sempre del nove giugno - un secondo sos: stessa paziente, stesse urla. E stesse formiche. Rabbia e paura, immediato soccorso, via per la seconda volta gli insetti. Erano stati attirati da gocce di glucosio, di cui quella paziente aveva bisogno, ma il problema è un altro. E lo stanno affrontando in queste ore le indagini coordinate dal pm Ciro Capasso, magistrato in forza al pool guidato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, c'è una svolta: il Nas, sotto la guida del comandante Gennaro Tiano, chiede le carte dell'appalto per le pulizie. E c'è un retroscena. Un anno fa, sempre nell'ospedale di Fuorigrotta, c'era stato un allarme simile, tanto che i militari intervennero per debellare alcune vespe che avevano nidificato nella zona.

Oggi si punta a scavare, ad andare a fondo. E a chiedere informazioni sulla pattuglia di inservienti che entra in campo ogni giorno per pulizia e manutenzione, ma anche sul ruolo dei controllori dell'ospadale e su chi - siamo negli uffici della Asl - ha il dovere di valutare eventuali casi di inadempienza. Insomma, si va dagli orari e dai turni di lavoro, fino al controllo dell'amministrazione, per passare alla contabilità dell'appalto.

Inchiesta esplorativa, al momento non ci sono reati ipotizzati, ma lo scenario potrebbe cambiare presto. Ipotesi di scuola, quella delle omissioni in atti d'ufficio, anche alla luce delle segnalazioni arrivate negli ultimi mesi. Agli atti finora è stata acquisita la testimonianza del dirigente sanitario, ma anche quella offerta da due pazienti, che la mattina dello scorso nove giugno sono state allertate dalle urla provocate dall'invasione di formiche: «L'intervento del personale di servizio è stato immediato, in entrambe le occasioni - hanno spiegato -, la prima volta alle sei del mattino, quando c'è stata la prima invasione di formiche; la seconda volta, poche ore più tardi, quando il problema sembrava debellato e le formiche erano state rimosse dal lettino della paziente». Ora la parola passa agli inquirenti, che puntano ad ampliare lo spettro delle indagini a vari servizi esternalizzati. Nidi di vespe, insetti, formiche che entrano nel lettino di un ospedale, uno scenario sul quale era di recente intervenuto proprio il direttore sanitario, secondo quanto è stato messo agli atti nella prima fase delle indagine. Ed è logico pensare che la Procura ora voglia visionare eventuali ordini di servizio o relazioni tra uffici amministrativi, per capire cosa ha consentito alle formiche di «osare» per due volte l'avanzata sul braccio di una paziente.