San Pietro a Patierno, furto nella notte rubati due defibrillatori in una scuola

San Pietro a Patierno, furto nella notte rubati due defibrillatori in una scuola
di Claudia Procentese
Venerdì 23 Settembre 2016, 11:34
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Sono entrati di notte ed hanno rubato due defibrillatori. Stamattina la spiacevole scoperta è toccata alla preside del plesso scolastico “Selva Cafaro” in via Rosa dei Venti a San Pietro a Patierno. Nesssun segno di scasso, segno che i malviventi hanno agito indisturbati senza difficoltà. «È l’ennesima visita dei ladri che hanno scambiato la nostra scuola per un luogo in cui far bottino - denuncia la dirigente Filomena Nocera -. Soltanto qualche mese fa si sono intrufolati nelle aule ed hanno devastato un distributore di bibite e merendine. Danni economici non significativi perché non abbiamo grandi risorse materiali, insomma non c’è molto da rubare». Ma il senso di violazione c’è ed amareggia non poco, soprattutto all'inizio dell'anno scolastico. «L’anno scorso - spiega Nocera - grazie ad un’intesa tra il ministero della Salute e l’ufficio scolastico regionale abbiamo ricevuto due defibrillatori, utili anche alle associazioni nostre ospiti nel pomeriggio».
Il plesso “Selva Cafaro”, con scuola dell’infanzia, primaria e due classi di secondaria di primo grado, ubicato nel rione soprannominato “Bronx”, fa parte dell’istituto comprensivo “Radice-Sanzio-Ammaturo” distribuito in sei plessi su quattro municipalità cittadine, la terza, la quarta, la sesta e la settima. «Su questo plesso di San Pietro a Patierno - racconta la preside - stiamo facendo un lavoro di rilancio enorme, visto che nel corso degli anni la platea scolastica è diminuita ed un’ala non è più frequentata, ma non riusciamo a dotarci di un sistema antintrusione. Ci vorrebbero minimo diecimila euro, dal momento che il plesso ha numerose porte di accesso, solo al piano terra una quindicina. Non abbiamo i soldi per investire in telecamere di videosorveglianza. La scuola avrebbe bisogno di risorse da parte dell’ente locale proprietario per potersi gestire in termini di sicurezza. Ma il Comune non ha stanziato nemmeno un euro per la manutenzione ordinaria, non c’è proprio in bilancio tale capitolo, mi è stato confermato dall’ufficio diritto all’istruzione e manutenzione ordinaria al quale mi sono rivolta, per cui io davvero non so come fare». Rabbia ed impotenza nelle parole di chi opera in quartieri di periferia dove alta è la percentuale di abbandono scolastico. «Confido nel senso di appartenenza dell’utenza, nella loro vigilanza - aggiunge la dirigente sconfortata -, ma questo non basta. Due defibrillatori evidentemente rendono sul mercato nero, ma i miei bambini hanno perso due presidi sanitari che in caso di emergenza potevano risultare utili».

Tra i primi ad accorrere sul posto anche il consigliere della settima municipalità Giuseppe Grazioso. «Ancora un attacco all’istruzione e in zone di trincea - denuncia l’esponente del parlamentino della periferia nord -. È ora di prendere seri provvedimenti contro questi sciacalli. Sarebbe necessario, a questo punto, mettere in rete con le forze dell’ordine tutte le scuole del territorio. Nella prossima conferenza di capogruppo sarò promotore di un tavolo interistituzionale per contrastare seriamente questo fenomeno che non tende minimamente a diminuire».
 
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