Sanità, ecco le 1200 assunzioni: la priorità va all’emergenza. In pole Cardarelli e Ospedale del mare

Sanità, ecco le 1200 assunzioni: la priorità va all’emergenza. In pole Cardarelli e Ospedale del mare
di Gerardo Ausiello
Giovedì 11 Febbraio 2016, 09:33 - Ultimo agg. 10:17
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Priorità alla rete dell’emergenza-urgenza, in particolare al Cardarelli e all’Ospedale del Mare, che aprirà i battenti tra pochi mesi. Ma ci sarà anche una quota riservata da sbloccare in caso di necessità, sempre per le strutture considerate strategiche. Eccola la mappa delle nuove assunzioni, attese in Campania come la manna dal cielo. Saranno complessivamente 1200, soprattutto medici ed infermieri, di cui c’è grande bisogno sia nella provincia di Napoli che nel resto della regione. Così non c’è da perdere neppure un minuto. È ciò che si sono detti ieri il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il commissario alla sanità Joseph Polimeni nel corso di un vertice a Palazzo Santa Lucia dedicato proprio al nodo del turn over. 

Al termine dell’incontro, a cui hanno partecipato anche il subcommissario Claudio D’Amario e il consigliere per la sanità Enrico Coscioni, è dunque arrivato l’atteso via libera alle assunzioni. Per la prima volta dopo anni sarà assicurata la copertura del cento per cento del personale medico e infermieristico che ha lasciato il servizio al 31 dicembre 2015 mentre negli anni precedenti, a causa del forte indebitamento (progressivamente ridotto e poi azzerato dalla precedente amministrazione), lo sblocco del turn over è sempre stato solo parziale, tant’è che tra il 2013 e il 2014 le assunzioni sono state appena 500. Pochissime per una regione che in dieci anni ha dovuto rinunciare a quasi 10mila unità, sottratte agli organici di aziende sanitarie e ospedaliere. Ciò ha determinato inevitabilmente grandi difficoltà, specie nei reparti in trincea, e la progressiva riduzione della qualità dell’assistenza, come confermano le classifiche che vedono la Campania sempre in coda per i livelli essenziali di assistenza. Sì, perché di fronte alla mannaia del turn over finora manager e commissari di Asl e nosocomi hanno provato a riempire i buchi in organico ricorrendo a straordinari e doppi turni, che paradossalmente hanno fatto lievitare i costi. Sarebbe stato cioè maggiormente conveniente dal punto di vista economico assumere giovani medici e infermieri piuttosto che ricorrere agli straordinari, contrattualmente più onerosi per le aziende. Senza contare che doppi e tripli turni hanno messo a dura prova la resistenza del personale in servizio.

L’altra faccia della medaglia sono naturalmente gli sprechi e le diseconomie, determinati da errori e problemi organizzativi ma talvolta anche da una precisa volontà politica. E infatti se da un lato i reparti soffrivano per la mancanza di dipendenti, in particolare di figure cruciali come ad esempio anestesisti e rianimatori, dall’altro le figure apicali e gli incarichi dirigenziali lievitavano: stando all’indagine della Corte dei Conti venuta alla luce nei giorni scorsi, sono stati retribuiti 523 incarichi di primari e pagate 1915 indennità di dirigenza in eccedenza rispetto alla dotazione organica. A conti fatti, questo sistema avrebbe determinato sprechi per 16 milioni.
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