Sanità, otto mesi senza guida
il pasticcio dei commissari

Sanità, otto mesi senza guida il pasticcio dei commissari
di Ettore Mautone
Mercoledì 14 Giugno 2017, 08:56 - Ultimo agg. 20:28
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Sei mesi per una nomina nel 2015, altri 70 giorni di attesa dal 3 aprile 2017, quando il commissario di governo Joseph Polimeni, dopo un anno di attriti con il governatore De Luca, ha lanciato la spugna per tornare in Toscana. Nella trincea della Sanità campana da mesi, con la bandiera in mano, c'è il solo sub commissario Claudio D'Amario. Solo lui ha i gradi sulle spalle ma non i poteri di firma dei decreti che servono per rimettere in marcia, sull'ultimo e più difficile miglio, il decimato esercito di camici bianchi che combattono ogni giorno nelle corsie di Asl e ospedali campani. 

Nei due anni trascorsi, da quando si è insediata l'attuale giunta regionale, più di 8, oltre un terzo, sono trascorsi senza una guida stabile. La salute dei cittadini sacrificata sull'altare degli equilibri politici. Perché è da questi equilibri che scaturisce una designazione che non ha solo un ruolo simbolico di affiancamento. L'obiettivo nel mirino è risanare e qualificare il sistema salute, un tempo disastrato dai debiti e oggi messo in ginocchio per organizzazione e assistenza scivolati ai minimi storici. Il commissario ha in mano la leva di importanti atti, molti avviati, ma ora da attuare e mettere in pratica per voltare pagina nel processo di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale campana. Quali sono dunque, gli atti lasciati in sospeso da Polimeni e che d'Amario non può firmare? Quali i provvedimenti su cui la giunta sta mettendo toppe con delibere su delibere ma dalla limitata portata di legge? La premessa è che il sub commissario Claudio D'Amario, orfano di Polimeni, non può firmare nulla. Gli acta di nomina del governo prevedevano infatti una firma congiunta con il commissario andato via.

Al primo posto, dunque, nello stallo della programmazione, ci sono gli atti aziendali di Asl e ospedali. Quelli che rispondono agli standard organizzativi e di personale, spina dorsale della riorganizzazione in fieri dell'offerta assistenziale su cui si fondano vecchi e nuovi Lea (Livelli di assistenza). Tra i più urgenti, da firmare per dare piena operatività ai laboriosi cambiamenti dei requisiti strutturali, strumentali e di personale programmati, ci sono quelli della Asl Napoli 1, dell'azienda dei Colli, della Asl Napoli 3 e del Pascale. A ruota, in lista di attesa, per un visto urgente che invece non arriva, figurano le norme per disciplinare i contratti con i centri privati accreditati. Quindi a seguire la revisione dei fabbisogni su cui calcolare la congruità dei contratti (da cui dipende se dopo l'estate scatterà l'ennesima indiretta per cittadini e pazienti) fermi al vaglio di una cabina di regia che non sa a chi consegnare i dati raccolti. E infine gli atti attuativi del Piano ospedaliero con i centinaia di provvedimenti previsti da qui al 2018 concepiti per cambiare il volto, la mission e l'organizzazione di ospedali autonomi di alta specializzazione distribuiti in ogni provincia come di quelli a gestione diretta delle Asl. 

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