Sanità in Campania, si cambia:
si dimette il commissario Polimeni
De Luca punta al doppio incarico​

Sanità in Campania, si cambia: si dimette il commissario Polimeni De Luca punta al doppio incarico
di Ettore Mautone
Martedì 21 Marzo 2017, 17:35 - Ultimo agg. 22 Marzo, 00:10
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Si è dimesso il commissario per la Sanità regionale Joseph Polimeni. La remissione del mandato è giunta stamani sulla scrivania del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e del titolare del dicastero all’Economia Padoan.

Polimeni torna in Toscana e va a dirigere l’azienda sanitaria senese. Assumerà le nuove funzioni a partire dal 5 aprile. Con la cessazione dell’incarico in Campania la funzione di commissario governativo viene assunta per ora dal suo vice Claudio D’Amaro in attesa che i ministeri affiancanti la Campania nel Piano di rientro provvedano a una nuova nomina. A questo punto il presidente della Regione Vincenzo De Luca è in pole position per assumere il doppio incarico (governatore e commissario ad acta) reso possibile grazie alle legge finanziaria approvata nel dicembre scorso che ha cancellato l’incompatibilità precedentemente vigente.

Al ministero della Salute, interpellato dal Mattino, la notizia è stata accolta con una certa sorpresa, anche se dalle dichiarazioni di Lorenzin rese dei giorni scorsi, suonava sibillina l’improvvisa apertura verso i presidenti delle Regioni (dopo l’aspra opposizione alla rivendicazione del ruolo da parte di De Luca nelle settimane scorse) sebbene Lorenzin poneva  un’ipoteca sulle aziende sanitarie da commissariare singolarmente se fuori dai parametri di di efficienza stabiliti dalla legge. Disallineamento che in Campania riguarda quasi tutte le asl e gli ospedali. «La candidatura di De Luca è una delle possibili in campo – dichiarano dal ministero della Salute – e decideremo dopo il 5 aprile a chi affidare il nuovo incarico».   

Quel che è certo è che le dimissioni di Polimeni aprono uno scenario del tutto nuovo per la sanità regionale intanto sul fronte caldo della sanità privata accreditata che, dopo lo stop del Tar alla firma dei contratti fino al 5 aprile, è da mesi al palo della programmazione. L’altra scadenza saliente è quella relativa alla chiusura della partita dei Lea per il 2015 che entro i primi di aprile dovranno segnare la definitiva pagella per quell’anno dopo un preconsuntivo che attribuiva a dicembre solo 99 punti, il punteggio più basso di sempre.    

«Finalmente per la sanità campana non ci saranno più scuse. Ora auspico che il nuovo commissario, che sarà a questo punto il governatore De Luca, potrà con le mani a questo punto libere, realizzare quanto sino ad oggi annunciato». Lo dice il segretario regionale dell’Anaao Assomed Bruno Zuccarelli, commentando  caldo le dimissioni di Joseph Polimeni che saranno effettive a partire dal 3 aprile prossimo.

«Auspico – continua Zuccarelli – che si possa nominare un sub commissario che sia il più possibile vicino alla politica regionale, così da eliminare ogni distonia tra coloro che siederanno nella cabina di regia. La sfida di fare della sanità campana un punto riferimento a livello nazionale è certamente allettante, ma direi di cominciare  con l’assicurare ai cittadini i Livelli essenziali di assistenza e ai medici luoghi di lavoro sicuri. Diciamo che è il momento di lanciare l’hashtag #maipiuscuse». Dello stesso tenore le dichiarazioni di Antonio de Falco segretario regionale della Cimo che vede nelle dimissioni di Polimeni anche uno scenario politico diverso tra Governo e Regione in vista delle scadenze elettorali amministrative prima e politiche del 2018.

«La possibilità che De Luca assuma pienamente le redini della sanità regionale significa poter rendere dirette le cinghie di trasmissioni per il governo della salute e accelerare su una serie di aspetti di programmazione e governo della salute che in questo anno sono procedute molto lentamente anche in virtù di una mancanza di dialogo e confronto costruttivo tra commissari e Regione escludendo ogni possibilità di partecipazione, da parte dei corpi intermedi, alla partecipazione costruttiva per venire fuori dal tunnel del Piano di rientro che ormai in Campania dura da un decennio».

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