Sant'Agnello, addio a don Nicola
fu candidato alle comunali nel 2013

Sant'Agnello, addio a don Nicola fu candidato alle comunali nel 2013
di Ciriaco M. Viggiano
Lunedì 28 Agosto 2017, 08:42 - Ultimo agg. 10:30
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SANT'AGNELLO. Lutto nella chiesa sorrentina: a 83 anni si è spento don Nicola De Maria, per lungo tempo rettore della chiesa santanellese di San Biagio. Noto come «il prete dei clochard» per l'ospitalità che spesso offriva ai senza tetto, balzò agli onori delle cronache per la candidatura alle elezioni comunali di Sant'Agnello del 2013 e per i continui scontri con i vertici della Curia sorrentino-stabiese. I funerali oggi alle 17 nella cattedrale di Sorrento.

Era la primavera 2013, quando don Nicola De Maria scese in campo candidandosi nella lista dei Cristiani Democratici di Rosario Salerno. La successiva campagna elettorale vide il sacerdote particolarmente impegnato: il suo volto campeggiava su manifesti affissi all'ingresso della chiesa di San Biagio e nelle principali strade e piazze di Sant'Agnello, mentre i suoi comizi venivano diffusi da un altoparlante caricato su un'automobile perennemente in giro per i quartieri del paese. Pochi i punti al centro del programma di don Nicola che non faceva mistero di ambire, in caso di successo elettorale, all'assessorato alle Politiche Sociali: un sussidio di 150 euro per tutti i non abbienti, da finanziare col taglio dei contributi alle feste rionali, e l'abolizione delle strisce blu sul territorio comunale.

Ben presto la candidatura di De Maria divenne un caso nazionale. Contro di lui si schierarono, tra gli altri, il leader campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e don Aniello Manganiello: «Conformemente al diritto canonico - spiegò il prete anticamorra - ho rifiutato la carica di assessore alla Legalità della municipalità di Scampia: i parroci non possono candidarsi anche se ciascuno nutre, legittimamente, le proprie idee politiche. Questa vicenda danneggerà seriamente l’immagine della Chiesa, a meno che don Nicola non ritiri la candidatura o venga ridotto allo stato laicale». Le polemiche spinsero l'arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare, monsignor Francesco Alfano, a intimare a don Nicola la rinuncia alla candidatura e la rimozione di ogni riferimento elettorale dalla porta della chiesa di San Biagio.

De Maria, però, non fece alcun passo indietro: continuò a cercare consenso tra i santanellesi, salvo poi ritirarsi in canonica e non presentarsi al seggio nel giorno delle elezioni. Alla fine, sebbene con sole undici preferenze, risultò il più votato tra i Cristiani Democratici insieme al compagno di lista Marco de Palmo. Numeri che, in ogni caso, non gli valsero l'ingresso in Consiglio comunale visto che il gruppo capitanato da Rosario Salerno totalizzò soltanto 65 voti, pari all'1.14 per cento del totale, classificandosi al terzo posto dietro la lista vincente dell'attuale sindaco Piergiorgio Sagristani e quella del primo cittadino uscente Gian Michele Orlando.

Ma la fama di don Nicola è legata soprattutto agli atti di carità nei confronti di poveri e senza tetto. Ogni giorno, nella chiesa di San Biagio affluivano persone bisognose alle quali De Maria non negava mai qualche spicciolo. Stesso discorso per i clochard che spesso chiedevano ospitalità all'anziano sacerdote venendo così accolti in canonica. Ciononostante i rapporti tra don Nicola e i vertici della Curia sorrentino-stabiese furono sempre tesi: circa vent'anni fa il sacerdote fece affiggere decine di manifesti in cui attaccava l'allora arcivescovo Felice Cece definendolo un «ducetto»; successivamente, invece, fu spina nel fianco di monsignor Francesco Alfano e dell'ex parroco santanellese don Natale Pane ai quali fece persino causa per il recupero dei canoni di locazione di alcuni locali di proprietà della chiesa.


 

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