Se il dialogo è l’unica strada per ripartire

di Bruno Discepolo
Giovedì 13 Ottobre 2016, 09:00
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E venne il giorno, infine. O forse no, nel senso che per l’apposizione materiale della firma in calce al Patto per Napoli da parte dei due contraenti occorrerà aspettare ancora un po’ di tempo. Ma questo solo perché sia Renzi che de Magistris non riusciranno, oggi, a fare in modo di incrociare le rispettive traiettorie sulla rotta Napoli-Bari. Ma anche in assenza della formalizzazione finale dell’atto, resta l’importanza dell’accordo politico e istituzionale tra governo e Comune di Napoli, che segna anche la fine – si spera definitiva – dello scontro in atto da troppo tempo tra Roma e il capoluogo campano o, se si vuole, tra Matteo Renzi e Luigi de Magistris.

A spianare la strada per il superamento dell’impasse determinatasi a seguito della rottura avvenuta in occasione del varo dell’articolo 33 dello Sblocca Italia, l’incontro avuto nei giorni scorsi a Roma, presso la Presidenza del Consiglio, dalla delegazione guidata dal sindaco di Napoli. In quell’occasione, auspice la mediazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sotto la regia del capo di gabinetto De Vincenti, de Magistris aveva finalmente acconsentito ad incontrare il commissario straordinario per Bagnoli, Salvo Nastasi, il quale contemporaneamente svolge la funzione di vice segretario generale di Palazzo Chigi.

A questo punto, lasciate alle spalle polemiche e formalismi, si è potuto affrontare il merito delle questioni e, nel caso concreto, discutere di progetti e finanziamenti, per un valore di 308 milioni, chiarendo anche che si tratta di risorse aggiuntive e non di rimodulazione di opere o programmi già a suo tempo stabiliti. 
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