Sei napoletano o palermitano?
Sondaggio choc in Gran Bretagna

Sei napoletano o palermitano? Sondaggio choc in Gran Bretagna
di Maria Elefante
Giovedì 13 Ottobre 2016, 00:04 - Ultimo agg. 00:10
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Italiano, napoletano o siciliano? Non è una barzelletta. Ma una domanda a cui hanno dovuto rispondere i genitori degli studenti italiani residenti in Gran Bretagna. Un form scolastico del ministero dell’Istruzione britannico che in Italia si è trasformato in un caso diplomatico dividendo gli italiani. C’è chi ha parlato di discriminazioni e chi invece ha voluto precisare che si tratta soltanto di un censimento. E ancora - come il manager Alberto Gallo di Algebris Investments (UK) LLP, una delle principali società di gestione degli investimenti a livello globale, - spiega come il bisogno di chiedere ai bambini la loro provenienza possa avere un collegamento con Brexit.

Insomma un semplice sondaggio letto all’ombra della Brexit sta provocando un’infinita catena di reazioni anche se, è bene precisarlo, sembra che l’avvio di questo iter sia avvenuto prima dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, insomma le incognite di Brexit stanno già producendo angosce soprattutto nei tanti italiani che abitano in Gran Bretagna e tutto questo nonostante il fatto che il ministro degli Esteri inglese ha rassicurato sul fatto che gli stranieri censiti sul territorio inglese, cioè quello che lavorano da più anni in Gran Bretagna, potranno continuare a farlo senza aver bisogno di permessi di soggiorno. 



 


Ma le preoccupazioni non sono certo finite. Proprio ieri The Times di Londra ha riportato una dichiarazione del ministro dell’Interno secondo il quale le aziende devono preparare una lista dei lavoratori immigrati occupati. Secondo il ministro bisogna evitare che vengano assegnati posti di lavoro a cittadini stranieri che potrebbero invece essere ricoperti da personale britannico. 

"Dietro questa richiesta delle scuole c'è malessere - spiega il manager Alberto Gallo - il primo ministro si sta schierando contro l'immigrazione, il Regno Unito ha più di 8 milioni di immigrati tra cui moltissimi italiani che fino a qualche settimana fa si sentivano a casa e oggi devono confrontarsi con una realtà ostile agli stranieri nonostante questi abbiano portato ricchezze e sviluppo per il Paese che è diventato il centro dei servizi finanziari per l'Europa. E' un evento che molti avvertono come un cambiamento molto forte".

“Sono un’italiana-siciliana e a Londra ho avuto le possibilità che cercavo in Italia” Patrizia Guarino Global director in un leading media group, da quattro anni lavora in UK come manager e non accetta nessuna discriminazione. Anzi. “Io accetto che quel modulo possa dare fastidio, ma rigetto la tendenza italiana a parlare di razzismo senza fare analisi di base su quello che viene letto - scrive in un lungo post su Facebook -. Ho scaricato l'intero censimento dal sito del ministero dell'istruzione britannico per le scuole primarie. all’indirizzo https://www.google.co.uk/url… Se andate a pagina 125 trovate la categorizzazione riportata. Basta leggere il capitolo che introduce quella categorizzazione per capire che si tratta di categorizzazione di codici linguistici. La differenziazione degli italiani nelle 4 categorie elencate riguarda il codice linguistico di partenza dei bambini nelle scuole elementari britanniche e attiene alla presenza di studenti madrelingua dialettale, le cui due maggiori categorie per numero di rappresentanza sono madrelingua in dialetti siciliani e madrelingua in dialetti napoletani. Gli italiani vengono divisi in 4 codici linguistici: Madrelingua italiana, madrelingua any other, ovvero dialetto di aree a minoranza migratoria, madrelingua in dialetti napoletani, madrelingua in dialetti siciliani. Ma voglio specificare che le categorizzazioni suddette non riguardano la provenienza geografica o l'etnia culturale, ma il codice linguistico. Ma ancora più importante è il fatto che il censimento è del settembre 2015, e pertanto non c'entra nulla con questo allarmismo post-brexit, e non ha nulla a che vedere con il recente invito governativo a listare gli stranieri per l'uscita dall’UE”.