Sicurezza, anche via Toledo
a Napoli sorvegliata speciale

Sicurezza, anche via Toledo a Napoli sorvegliata speciale
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 20 Agosto 2017, 19:13 - Ultimo agg. 21 Agosto, 14:36
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Presidiare tutti i luoghi di maggiore aggregazione, controllare gli itinerari turistici, blindare i perimetri che ospiteranno eventi e spettacoli all’aperto. Parte da queste tre priorità il piano di rafforzamento delle misure di sicurezza antiterrorismo a Napoli messo a punto venerdì sera dalla Prefettura. «Rispetto al piano già in vigore - spiega al «Mattino» una fonte autorevole della Questura - si tratta di perfezionare alcuni punti già presi in considerazione: diciamo che sono delle integrazioni ulteriori rispetto all’impianto già in vigore».
 
 


Obiettivi sensibili. Lungomare, imbarchi per le isole del Golfo di Napoli, via Toledo, i principali percorsi turistici: sono alcune delle zone per le quali l’attenzione delle forze dell’ordine nel capoluogo campano è stata ulteriormente rafforzata dopo i fatti di Barcellona. «La massima attenzione già caratterizzava da tempo l’attività - ha detto ieri il viceprefetto vicario, Demetrio Martino, che ha presieduto il vertice a Palazzo di Governo - Con la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza, al quale ha partecipato anche il rappresentante militare che coordina l’operazione “Strade Sicure”, abbiamo avviato un ulteriore monitoraggio della situazione in relazione sia agli eventi in programma nelle prossime settimane, in ogni caso già studiati, sia per una più accurata analisi di dettaglio».
A Napoli ci sarà, dunque, ribadisce il rappresentante della Prefettura, un rafforzamento delle misure di sicurezza con l’utilizzazione di nuove protezioni «fisiche» in alcune aree (come sbarramenti al traffico) e con l’utilizzazione di unità già operanti «in uno scacchiere complessivo che riguarda Napoli e la sua area metropolitana».
 


Le incognite. Ma, sottolinea qualche investigatore esperto, da sempre in prima linea e conoscitore di emergenze (camorristiche o terroristiche che siano, tanto poco cambia), «per quanto si possano blindare spazi e chilometri di strada, contro la minaccia terroristica non sempre piani e programmi preventivi riescono a garantire la massima sicurezza. Ieri pomeriggio abbiamo provato a verificare i tempi di percorrenza delle pattuglie mobili sul lungomare, nel tratto di via Partenope. Alle sei del pomeriggio è transitata una sola pattuglia con i colori della Polizia di Stato in undici minuti.
 
 


Nuove barriere. Prevenire le intrusioni sui passanti: questo sembra essere il primario obiettivo di chi è chiamato a garantire la sicurezza in città. Diciamo subito che, nel caso del lungomare così come delle strade del centro storico, il dispositivo antiterrorismo prevede e dispone la permanenza di pattuglie dell’Esercito, della Polizia di Stato, dell’arma e della Finanza, a «monte» e a «valle» di qualsiasi zona considerata sensibile. Ciò nonostante, si pongono problemi concreti nel momento in cui si tratta di adeguare con barriere o dispositivi fissi anti-intrusione per zone come quella di via Toledo. Qui è infatti necessario garantire la libera circolazione agli automezzi delle forze dell’ordine e di soccorso (ambulanze, vigili del fuoco) oltre che dei residenti nella zona dei Quartieri spagnoli.
I costi. Garantire nuovi spazi di sicurezza, a Napoli così come nel resto del Paese, non farà alimentare i costi della missione «Strade sicure». Il «modulo sicurezza», alla luce delle disposizioni del ministero dell’Interno, resta quello già varato e non comporterà alcun aggravio di spese.

Zone d’ombra. Ma, si chiede qualcuno, chi ha detto che un eventuale, sciagurato attentato terroristico in una città come Napoli debba essere progettato tra i vicoli dei Decumani (difficili di per sé da penetrare), oppure sul lungomare già blindato? E allora qui vanno prese in considerazione anche alternative oggettivamente difficili da affrontare. A cominciare da aree quali piazza Garibaldi, piazza Mercato, o altre aree urbane impossibili da schermare al cento per cento. Non ci saranno dissuasori, pattuglie e check-point affidati alle forze dell’ordine che tengano di fronte all’incognita di chi vuole mettere a segno un raid terroristico. Sarà anche dura da digerire, ma questa è e resta un’incognita imprevedibile.

Piccole verifiche. Ieri - primo giorno successivo all’entrata in vigore della «circolare Minniti» che dispone un rafforzamento delle misure di controllo e sicurezza del territorio sulle grandi città italiane - abbiamo provato a girare per la città. Cronometro alla mano, lungo via Partenope alle 17,45 abbiamo contato il passaggio di un’unica pattuglia delle forze dell’ordine in undici minuti. Molto meglio su via Toledo: qui, per tutto il giorno, auto di polizia e carabinieri sistemate a sbarramento su entrambi i lati di accesso.
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