La prova di un tentativo per entrare nel mondo politico emerge dall'intercettazione telefonica tra due camorristi, disposta nell'ambito dell'inchiesta «Tarantella» sui clan Aprea e Norelli, accusati di traffico di coca dalla Colombia a Napoli (attraverso i porti spagnoli di Algesiras e Tarragona). Un camorrista - fra i 31 arrestati tre giorni fa per questa indagine - dice al suo interlocutore: «Sono in contatto con Barcenas; mi ha detto che mafia e politica sono la stessa cosa».
A parlare con il politico era Ciro Rovaino - titolare della pizzeria Bella Napoli a Majadahonda (Madrid) - esponente di spicco della camorra nella capitale spagnola.
Ravaino e Barcenas esaminavano la possibilità di fare affari con il commercio di limoncelli e con altre attività da aprire a Eurovegas, il megacasinò previsto per il 2017 alle porte di Madrid, il cui progetto è stato accantonato alcuni mesi fa. La telefonata intercettata - secondo quanto riportano i media - risale al marzo del 2013. Ciro Rovaino dice all'altro: «Gli ho chiesto se conosce qualcuno a Eurovegas e lui mi ha risposto di sì. Poi mi ha detto che la mafia e la politica sono la stessa cosa». Politico e camorrista si sarebbero dovuti incontrare ancora dopo Pasqua, ma non si sa se ciò sia accaduto. Barcenas era da mesi al centro dell'inchiesta su tangenti al suo partito e su presunti conti neri nella gestione del PP. Proprio in quei giorni era stato espulso dal partito, il 23 giugno successivo fu arrestato ed è ancora in carcere.