Sparatorie da Far West in una sola notte: pioggia di fuoco a Napoli

Sparatorie da Far West in una sola notte: pioggia di fuoco a Napoli
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 23 Marzo 2016, 11:02
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Napoli, Far West. Le notti della città in balìa delle gang che sognano di trasformarsi in clan continuano a essere teatro di scenari di guerriglia metropolitana. Si spara un po’ ovunque sullo scacchiere che disegna la nuova mappa delle faide e dei conflitti alimentati da una criminalità organizzata sempre più violenta e sanguinaria. Il racconto dell’ultima notte di follia segue un fil rouge che si dipana dall’area orientale alla periferia settentrionale, per poi concludersi a Pianura. Tre episodi distinti eppure uniti dal comune denominatore rappresentato dalla voglia di conquistare fette di territorio.

Miano. È mezzanotte ma le ronde dei delinquenti armati non riposano. Il Rione don Guanella è da tempo uno dei crocevia della paura, qui a Napoli. La posta in gioco è, naturalmente, il controllo delle piazze dello spaccio contese tra due gruppi bene armati e agguerriti: da un lato quello dei Lo Russo, gli ineffabili «Capitoni» che nessuna ordinanza, nessun blitz e nemmeno il pentimento di uno dei suoi storici capi riesce a scalfire; dall’altro ci sono i gruppi emergenti della Sanità che ribattono colpo su colpo, cercando di allargare il raggio degli interessi illeciti. È in questo contesto che matura una furiosa sparatoria che solo per miracolo non lascia sul terreno feriti o vittime. Già, perché l’altra notte due «stese» di motociclette con a bordo esponenti dei gruppi che si osteggiano entrano in contatto, e fanno spuntare le pistole. Sul selciato la Polizia scientifica, accorsa dopo una telefonata anonima, conterà qualcosa come 33 bossoli. Una pioggia di fuoco e piombo che mette i brividi solo ad immaginarsi la scena. Si spara all’impazzata, e alcuni proiettili colpiscono anche l’intonaco e alcune balconate di un palazzo. Sul posto le Volanti dell’Upg, con gli agenti del commissariato e con gli uomini della Squadra mobile. Scatta la caccia agli autori del raid, ma la zona ormai è diventata un deserto. Resta solo da completare i rilievi, che confermano i 33 bossoli di pistola calibro 9. Ponticelli. Poco meno di tre ore prima, però, al 113 della Questura era già arrivata una prima segnalazione di colpi d’arma da fuoco esplosi, questa volta, a Ponticelli. Nel quartiere che vive di fibrillazioni e paure, già teatro di raid, ferimenti e agguati mortali si continua a sparare come se ci si trovasse al tiro a segno.

Ponticelli assomiglia a un poligono a cielo aperto, nonostante l’asfissiante presenza delle forze dell’ordine che non risparmiano energie nel tentativo di controllare un territorio difficile. Anche in questo caso si è trattata di una «stesa»: l’esposizione muscolare di una camorra che si fa forte dell’intimidazione di una intera comunità.

Pianura. La giornata si conclude con un nuovo grave episodio che si consuma ieri sera nell’area occidentale.
Siamo a Pianura, altro quartiere in cui la spia rossa delle incursioni camorristiche da qualche mese è tornata a riaccendersi e a lampeggiare a intermittenza.  A pochi metri dalla centralissima chiesa di San Giorgio, in una zona affollatissima nell’ora di punta, sono comparse tre moto con a bordo sei persone. Un paio di centauri erano armati e hanno fatto anche fuoco, sparando in aria: un chiaro segno di intimidazione verso qualcuno, un tentativo di «marcare» il territorio. Non è chiaro a quali dei gruppi in contesa nella zona appartenessero i delinquenti: fatto sta che, ancora una volta miracolosamente, non ci sono scappati vittime né feriti. Sul posto immediatamente le Volanti del commissariato, seguite poi da quelle della Mobile. Il pronto intervento degli agenti ha consentito di intercettare uno dei fuggitivi, un pluripregiudicato che è stato poi portato in Questura e sul quale sono in corso aggiornamenti.
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